Il presidente di Motorola si lascia intervistare e ne emerge un preciso punto di vista riguardo il mercato mobile: chi si adagia sugli allori rischia di scomparire. Nell’intervista rilasciata a Walt Mossberg, Osterloh porta l’esempio di BlackBerry, che dopo aver sbagliato strada si è ritrovata con un pugno di mosche in mano e il soprannome CrackBerry; inoltre, lascia una sorta di consiglio anche a Samsung che, dopo aver chiuso il Q3 con il 60% di ricavi in meno, rischia di seguire lo stesso corso della casa canadese e scomparire in un batter d’occhio.

Il messaggio è chiaro e a lanciarlo non è un uomo qualsiasi, ma il presidente della società che ha lanciato la comunicazione senza fili e che ha reso il cellulare un’icona con lo StarTac ed il Razr. In Motorola hanno già fatto i conti con la chiusura di un ciclo, che le è costata lo smembramento, due acquisizioni e trimestri di magra.

Oggi la casa alata, però, sembra aver ritrovato la retta via, la nuova serie di smartphone è stata apprezzata in lungo e in largo ed è pronta a rilanciarsi nel mercato che conta. Moto X ha spinto forte su Active DisplayAlways Listening, due feature sulle quali la casa alata ha scommesso per prima tra gli OEM; invece, Moto G ha spaccato il mercato della fascia medio/bassa, fornendo agli utenti uno smartphone sotto i 200€ capace di reggere il confronto con molti top di gamma. Con i due modelli 2014, sperano, inoltre, di bissare il successo e di consacrare definitivamente il ritorno di Motorola (eccovi la recensione del Moto G 2014  e l’unboxing del  Moto X 2014).

Rick Osterloh prosegue parlando dell’acquisizione da parte di Lenovo, che potrebbe fornire uno sbocco in Cina a Motorola essendo dotata di un’ottima fama e di una buona rete di distribuzione e conclude rievocando il coraggio e lo spirito di innovazione dei team di sviluppo citando Motorola 360 come punta di diamante di queste qualità. Lo smartwatch non ha ancora entusiasmato gli acquirenti, così come tutto il progetto Android Wear, ma se ciò dovesse accadere il pubblico vorrà un oggetto bello e “familiare” come il Moto 360.

Motorola è pronta a rinascere: è giusta, secondo voi, l’analisi di Rick Osterloh?

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