Solitamente uno smartphone contiene dati sensibili di tutti i tipi, dai semplici numeri telefonici dei nostri cari alle foto di momenti memorabili. Trattandosi di un dispositivo portatile che in alcuni casi lasciamo incustodito, è bene proteggerlo al meglio contro qualsiasi tipo di intrusione non autorizzata.

Nel menù delle impostazioni, ogni smartphone Android ha una voce dedicata alla sicurezza del dispositivo. In questo articolo analizzeremo i metodi di blocco schermo più comuni approfondendo i principali punti di forza e le possibili vulnerabilità di ognuno. Per verificare e modificare i metodi di blocco schermo disponibili sul proprio smartphone è sufficiente aprire il menù impostazioni, selezionare la voce sicurezza e poi blocco schermo.

NESSUNO

Si tratta della modalità più insicura in assoluto. Premendo il tasto dedicato allo sblocco del dispositivo, qualsiasi utente avrà accesso immediato alla home e a tutti i dati sensibili presenti sul dispositivo.

SCORRIMENTO

Così come l’opzione sopra descritta, anche la “modalità scorrimento” non offre alcun tipo di protezione contro i tentativi di accesso non autorizzati. L’unica differenza rispetto alla predente modalità, è che l’utente dovrà fare uno swipe dal basso verso l’alto per poter accedere alla home del dispositivo.

SEQUENZA

Probabilmente è una delle modalità di blocco preferite degli utenti. Usando questa opzione, per poter accedere alla home del dispositivo l’utente dovrà tracciare una sequenza scegliendo una tra le innumerevoli combinazioni possibili (vi sono fino a 9 punti da poter collegare a proprio piacimento). A seconda del dispositivo utilizzato, l’utente potrà decidere se nascondere le notifiche, visualizzarle interamente, oppure mostrarle escludendo i dati sensibili.

Tra gli aspetti positivi di questa opzione c’è sicuramente il fattore velocità e facilità di sblocco. Effettivamente, è molto più semplice tracciare un disegno attraverso vari punti che scrivere una complessa password o un PIN.

Anche se potrebbe sembrare estremamente sicuro, anche questo sistema di sblocco ha le sue vulnerabilità. Innanzitutto, essendo che il tracciamento del disegno è visibile, qualsiasi persona che guarda il display può scovare la sequenza con estrema facilità.

I propositi per sfruttare la seconda falla si verificano molto raramente, tuttavia è comunque bene notarlo. Normalmente, le mani di una persona, per quanto pulite possano essere, lasciano comunque delle tracce sul display del dispositivo. Di conseguenza, quando si traccia la sequenza di blocco, l’utente potrebbe involontariamente lasciare una traccia che potrebbe essere sfruttata per scovare la combinazione di sblocco.

PIN (Personal Identification Number)

Si tratta del del metodo di blocco del dispositivo più tradizionale, essenzialmente è un numero composto da un minimo di 4 cifre ed un massimo di 17.

Se utilizzato con correttezza potrebbe essere uno dei metodi di blocco più sicuri in assoluto, tuttavia è importante trovare un buon compromesso tra velocità di inserimento e complessità del PIN. Ovviamente è meglio evitare i PIN banali come la propria data di nascita e altre combinazioni comunemente note per la loro scarsa efficacia.

I punti di forza di questa opzione sono molti, ma come per il precedente, è particolarmente vulnerabile quando sblocchiamo il dispositivo in presenza di altre persone, infatti quando si inseriscono le cifre, queste compaiono in bella vista per qualche istante.

Al contrario dello sblocco con sequenza, il PIN non soffre dello stesso problema della “traccia” lasciata dalle mani sullo schermo. Il motivo principale è perché non si striscia il dito sulla superficie ma la si sfiora appena, inoltre, anche se si dovessero lasciare delle tracce delle cifre scelte è impossibile stabilirne l’ordine corretto in pochi tentativi (ad esempio, nel caso di un PIN con 6 cifre vi sono ben 1.000.000 di combinazioni possibili).

PASSWORD

La password ricalca in tutto e per tutto le caratteristiche del PIN, ma il concetto viene migliorato grazie ad una maggiore complessità possibile grazie ai numerosi caratteri disponibili.

Infatti, al contrario del PIN che permette l’inserimento di soli numeri, le password possono contenere lettere, numeri e persino caratteri speciali. Anche se sono potenzialmente più sicure, se scelte con scarsa cura, le password possono essere più vulnerabili di un PIN.

IMPRONTA DIGITALE

Lo sblocco con l’impronta digitale è una caratteristica che da qualche anno a questa parte sta prendendo piede su numerosi smartphone, specialmente quelli più costosi, ma è davvero così sicura come si potrebbe pensare?

Innanzitutto lo sblocco con impronta digitale va corredato con un metodo di sblocco tradizionale a scelta tra sequenza, PIN e password. Questo perché nelle situazioni quotidiane non sempre è possibile utilizzare il lettore delle impronte digitale che spesso è posto sulla parte posteriore del dispositivo. Inoltre, in caso di rottura del sensore, sarebbe impossibile accedere al dispositivo. Una volta configurato con una o più impronte (anche di persone diverse), per sbloccare lo smartphone ed ottenere l’accesso alla home basta semplicemente poggiare il dito sul lettore per qualche frazione di secondo.

Anche se potrebbe sembrare il sistema di blocco per eccellenza, in realtà è stato provato che potrebbe essere proprio il più vulnerabile. I fattori negativi di questa opzione sono numerosi, prima di tutto esistono dei “metodi fatti in casa” che permettono di ottenere il calco di un’impronta digitale con pochi e semplici materiali comunemente in commercio. L’altro problema importante è che grazie alla stampa in 3D, partendo da una semplice foto in alta risoluzione è possibile stampare le impronte digitali di un individuo con estrema facilità. Questo significa che una volta che qualcuno riuscirà a sottrarre le impronte digitali di un individuo, potrà creare dei calchi per accedere al suo dispositivo senza alcuna resistenza. Il problema in questo caso è che, al contrario di un PIN o di una password, è impossibile cambiare le proprie impronte digitali. Ovviamente è una situazione paradossale e che mai potrebbe verificarsi nel quotidiano, tuttavia è bene sapere di quest’eventualità prima di affidarsi esclusivamente a questo sistema di sicurezza tanto affascinante quanto pericoloso.

SMART LOCK

Oltre ai metodi di sblocco sopra descritti, esistono anche gli Smart Lock, metodi aggiuntivi che possono tornare utili per sbloccare il dispositivo con maggior facilità in situazioni particolari.

DISPOSITIVI ATTENDIBILI

Insieme ad un classico metodo di sblocco è possibile usare anche questa funzione Smart Lock che torna particolarmente utile nei casi in cui perdere tempo a sbloccare lo smartphone può risultare ostico o addirittura inutile (come quando si guida o quando si ha il dispositivo con sé).

Sfruttando la connessione Bluetooth o l’NFC, è possibile associare il nostro smartphone ad un altro dispositivo. Si potrebbe usare con il sistema Bluetooth dell’auto per evitare di maneggiare il telefono più del dovuto mentre si guida, oppure al proprio smartwatch in modo da fargli comprendere che è al sicuro insieme al proprietario.

LUOGHI ATTENDIBILI

In modo simile alla funzione sopra descritta, questo particolare metodo Smart Lock permette di tenere il dispositivo sbloccato quando siamo in determinate località. Ad esempio, è possibile far sbloccare automaticamente lo smartphone quando si è in casa o in altri luoghi dove sappiamo di non dover temere per la nostra privacy.

VISO ATTENDIBILE

Probabilmente è una delle funzioni Smart Lock più inefficaci. In parole povere, l’utente deve mettere la propria faccia davanti alla fotocamera frontale e aspettare che il dispositivo riconosca il volto. Il problema è che il dispositivo potrà essere sbloccato da qualsiasi persona somigliante all’utente o addirittura con una sua foto.

VOCE ATTENDIBILE

Questa funzione permette di sbloccare il dispositivo usando semplicemente la voce e pronunciando la frase “Ok Google” seguita da un comando particolare.

Anche se particolarmente utile in determinate situazioni, la funzione “voce attendibile” richiede il rilevamento “Ok Google” sempre attivo e questo si traduce in un consumo maggiore della batteria. Inoltre, così come per il viso attendibile, anche in questo caso si corre il rischio che il dispositivo venga usato da qualcuno con una voce simile a quella del proprietario.

DISPOSITIVO CON TE

Questa funzione di Smart Lock più che un metodo di sblocco è una funzione che permette una maggiore accessibilità del dispositivo da parte del proprietario. Essenzialmente, grazie ad un sapiente uso dei sensori incorporati, il dispositivo è in grado di capire se l’utente lo sta portando con sé (in mano o in tasca), oppure se è stato poggiato da qualche parte. Con queste informazioni è in grado di stabilire se deve essere bloccato, oppure se l’operazione non è necessaria visto che è a contatto col corpo dell’utente.

QUAL È IL METODO DI BLOCCO SCHERMO PIÙ EFFICIENTE?

Una risposta vera e propria non c’è visto che tutti i metodi sopra descritti hanno i propri punti di forza e le proprie debolezze. Tuttavia, il consiglio è di sfruttare il classico PIN o la password che, per quanto vecchi possano essere, rimangono due dei metodi di blocco più sicuri di sempre. A questo è possibile corredare uno o più metodi Smart Lock, ma il loro utilizzo dipende dalle esigenze e possibilità di ogni singola persona.

Voi quale blocco schermo utilizzate? Non dimenticate di dare uno sguardo alla nostra selezione delle migliori lockscreen per Android.