Non è un errore: sono proprio terabit. 2560000000000 di bit al secondo, ovvero 320000000000 byte, ovvero 320 gigabyte al secondo. Se il vostro router 802.11n vi sembrava veloce con i suoi 150MB/s, penso che dovrete ricredervi. Un gruppo di ricerca formato da scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA insieme a ricercatori di università statunitensi, israeliane e cinesi ha creato una tecnologia sperimentale per trasmettere dati a 2.56Tbps.

Secondo il paper pubblicato su Nature Photonics dal gruppo di ricerca, l’uso del momento angolare orbitale (orbital angular momentum, OAM) rende possibile questo balzo in avanti nella quantità di dati trasmissibile: i protocolli wireless attuali sfruttano il momento angolare di spin (spin angular momentum, SAM) delle onde radio come vettore d’informazione, ma la combinazione di SAM e OAM ha portato il team a poter trasmettere otto flussi di dati in un solo segnale – ovvero, otto volte la quantità di dati. L’applicazione di diversi livelli di OAM alle trasmissioni basate su SAM permette di aumentare teoricamente all’infinito il numero di flussi per segnale, il che significa che c’è un incremento notevole nella banda a disposizione senza sfruttare più bande di frequenza.

Il gruppo di ricerca ha specificato che i test sono stati condotti con emettitore e ricevitore ad un metro di distanza l’uno dall’altro, ma sviluppi della tecnologia potrebbero portare la tecnologia ad essere fruibile anche a distanze vicine ad 1km. Questa tecnologia potrebbe essere usata anche per potenziare i cavi in fibra ottica attualmente in uso. Non vedremo ovviamente alcuna applicazione di questa tecnologia ancora per parecchi anni, ma sapere che è possibile è in qualche modo confortante. Evviva il positivismo.