Era un po’ di tempo che non si sentivano nomi pirateschi nella Silicon Valley – non dopo che Steve Jobs fu cacciato dalla Apple, in ogni caso. Google ha però tirato a bordo da Motorola il team ATAP, che si auto-definisce “una piccola banda di pirati che cercano di fare stronzate epiche”. Si riapre la stagione dei “pirati della Silicon Valley“, iniziata e conclusasi circa trent’anni fa.

Non tutti lo sanno, ma quando la rivalità tra Steve Jobs e Bill Gates (e, di conseguenza, tra Apple e Microsoft) era ancora agli albori, Jobs definiva la sua ciurma alla Apple “un branco di pirati” – tanto che la bandiera del campus Apple a Cupertino aveva il classico teschio con le ossa incrociate (il Jolly Roger). Da questo fatto è anche stata tratta ispirazione per il titolo del noto film “I pirati della Silicon Valley” che parla proprio delle origini di Apple e Microsoft e che consiglio a tutti di vedere.

Fa quindi un po’ impressione, in un certo senso, vedere che Google “ricicla” e riporta in auge questi termini trent’anni dopo quel mitico periodo, quando erano gli acerrimi rivali alla Apple ad auto-definirsi “pirati”. Certo Google merita questi appellativi più di tutte le altre realtà storiche, in questo momento: è l’unica che sta davvero portando vera innovazione nel mercato mobile e non solo, con esperimenti continui (Project Ara e Project Tango, ma anche le auto che si guidano da sole) che mostrano un’anteprima di come sarà il futuro.

Quali saranno, a questo punto, le prossime novità? Dopo aver svelato alcuni dei progetti più avveniristici degli ultimi anni, Google non si fermerà di certo – e men che meno il team ATAP. Credo che gli annunci continueranno, anche se magari non quest’anno. Google ha indubbiamente in sviluppo delle novità davvero entusiasmanti ed ancora più futuristiche.

Non vedo l’ora di vedere i pirati in azione. Sapere di vivere questo splendido momento storico di grandi cambiamenti e rivoluzioni nel mondo della tecnologia mi riempie di entusiasmo e mi fa guardare positivamente al futuro, nonostante tutti i problemi che sta vivendo il mondo. Speriamo che ancora una volta la tecnologia possa portarci verso un mondo migliore – indipendentemente dagli autori.