Qualsiasi cosa cerchiamo in rete, lo facciamo con Google. La funzione di questo motore di ricerca sta diventando sempre più perfetta ed il suo algoritmo sempre più complesso, ma è logico e naturale pensare che in futuro le cose cambieranno soprattutto per quanto riguarda le ricerche personali.

Ad una conferenza a LeWeb a Parigi, il Direttore Tecnico di Google, Scott Huffman, ha parlato dei progetti sui quali il colosso americano si sta concentrando, confermando quanto appena detto riguardo le future novità che saranno introdotte da parte di Google. Le cose cambieranno abbastanza radicalmente e le pagine di ricerca somiglieranno molto di più a Google Now, per cui dovrebbe sparire l’attuale interfaccia con i classici “10 link blu” per ogni pagina.

Anche Google Search per Android ha subìto un drastico rinnovamento da quando è stato introdotto Google Now, e col tempo si arriverà a ricerche dai risultati a schede/knowledge graph. Huffman afferma che con la nuova generazione di Search si potranno svolgere “tutte le attività nel corso della giornata facilmente e velocemente”. L’obiettivo quindi è chiaro: realizzare un assistente personale definitivo, massimo, ultimo, su cui fondare le basi della prossima versione di Search.


Non sarà obbligatorio comunicare con un dispositivo che abbia necessariamente un display con il quale interagire, in quanto Google sta spingendo molto (già da tempo) sullo sviluppo del riconoscimento vocale che consentirà di cambiare brano musicale, mettere in pausa la riproduzione di un film, o svolgere una qualsiasi altra operazione semplicemente con l’ausilio di un microfono e di un dispositivo ricevente, che non è detto debba per forza essere uno smartphone, un tablet o qualcosa del genere.

Naturalmente ci sono delle difficoltà da affrontare ed anche delle cose a cui dare priorità nello sviluppo, ma Google sembra avere le idee chiare: una delle prime questioni da affrontare sarà quella di rendere pro-attivo l’assistente personale, cioè in grado di prendere determinate decisioni al posto dell’utente studiandone i comportamenti. Ad esempio, sarà curioso vedere come Google riuscirà ad abilitare/disabilitare automaticamente le notifiche provenienti da alcune applicazioni piuttosto che da altre.

Tutto questo è quasi dietro l’angolo, dato che Google Now è in continuo sviluppo e Google è alla continua ricerca dell’algoritmo perfetto per studiare i comportamenti degli utenti, per offrire loro dei servizi sempre più indicati alle proprie esigenze. Aspettiamoci che queste novità arrivino ovviamente anche sul mobile.

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