Google Allo è disponibile soltanto da poche ore ma ci siamo già divertiti a sfruttare il nuovo Google Assistant, l’assistente personale di Google che è dotato (apparentemente) di un’intelligenza artificiale abbastanza sofisticata. Ecco alcune domande che gli abbiamo posto.

Innanzitutto bisogna premettere che al momento Google Assistant non funziona in italiano: probabilmente, come BigG ci ha da sempre abituati, essa sarà introdotta in futuro. Nel frattempo accontentiamoci dell’inglese.

Come potete notare dalla galleria di screenshot sottostante, abbiamo posto al nostro assistente personale una serie di domande di vario tipo, sia per verificare la sua reale utilità (ad esempio facendoci indicare ristoranti nelle vicinanze o le previsioni del tempo), sia per capire fino a che punto Google Assistant è in grado di rispondere anche a domande che normalmente non dovrebbero essere poste ad un “segretario robotico”.

Innanzitutto abbiamo chiesto a Google Assistant che tempo fa nella nostra città, e ci è stato caldamente consigliato di portarci dietro un ombrello visto che le previsioni indicano pioggia. Poi abbiamo iniziato una conversazione in stile “umano”, chiedendo al nostro interlocutore quale fosse il suo nome e quanti anni avesse. In seguito abbiamo chiesto che ci fosse cantata una canzone, raccontare due barzellette e un fatto interessante.

Abbiamo poi comunicato di aver fame, e il solerte assistente si è offerto di trovare il ristorante più vicino, ma noi abbiamo subito cambiato argomento comunicandogli di essere annoiati. Google Assistant ci ha raccontato un aneddoto per scacciare la noia. Non finisce qui: alla fine della conversazione gli abbiamo chiesto di sposarci: guardate cosa ci ha risposto.

Insomma, in pochi minuti abbiamo potuto appurare sia l’effettiva utilità di Google Assistant, sia il suo senso dell’umorismo, che è abbastanza sviluppato per essere “solo” una macchina.