Google ha mostrato, nel corso di queste ore, una serie di novità che saranno introdotte nel Play Store. La maggior parte di queste riguarda senza dubbio gli sviluppatori, che avranno una gestione più diretta delle proprie pagine e delle proprie applicazioni, così come del catalogo contenente le proprie applicazioni. Presto questi saranno dotati anche di strumenti utilissimi come l’A/B testing ed il Cloud Test Lab, spiegati di seguito.trulia_i_o_screenInnanzitutto, a breve gli sviluppatori saranno in grado di personalizzare come meglio credono il catalogo delle applicazioni, inserendo un’immagine di sfondo, dei banner ed un’immagine contenente un logo personalizzato. Questo consentirà di arricchire suddetti cataloghi ed allontanarli dall’immagine attuale, che altro non rappresenta se non una mera lista di applicazioni.

Ma il tool grafico più importante in assoluto sarà rappresentato dall’A/B Testing: questo strumento consente ai developer di pubblicare due versioni A e B della stessa pagina web, con delle piccole modifiche grafiche; queste due versioni saranno poi distribuite in maniera completamente casuale tra i vari utenti che visualizzeranno la pagina web. La pagina che in generale riscuoterà l’indice di gradimento maggiore, determinato grazie ad un incremento di prefissati valori come tempo di permanenza sulla pagina, numero di download, numero di “+”, voto e via dicendo, potrà essere poi scelta dallo sviluppatore come versione vincente.store-listing-experimentsQuesta possibilità consentirà a molti sviluppatori di sfruttare la propria fantasia al limite del possibile, ed in questo modo di capire se gli utenti hanno gradito o meno questa modifica grafica prima di renderla, magari, effettiva. Ciò è fondamentale al fine di mantenere un buon rapporto visivo con gli utenti, in particolare per far sì che la maggior parte di essi gradisca il contenuto proposto.

Oltre a queste innovazioni grafiche, Google si è preoccupata di creare una sorta di Laboratorio digitale in cui analizzare l’andamento di performance e stabilità delle proprie applicazioni sugli smartphone disponibili tutto il mondo, consentendo di comprendere meglio l’origine di bug e problemi tecnici di varia natura.

kkviamwe8hyIl tool si chiamerà Cloud Test Lab ed offrirà agli sviluppatori la possibilità di determinare i principali dispositivi su cui l’app dà problemi e capirne quindi il motivo, legato, eventualmente ad incompatibilità software o a carenze hardware. Al developer sarà sufficiente caricare l’applicazione sul servizio il quale comincerà a sfruttare tutte le funzioni offerte dall’app e genererà un crash report in caso di errore, rendendo disponibile anche un video che mostrerà come sarebbe apparso il bug ad un utente reale che avesse compiuto quelle medesime azioni. Grazie ad esso, il developer sarà in grado di massimizzare l’esperienza d’uso dell’utente e rendere perfette le proprie applicazioni. Purtroppo, però, dovremo aspettare fino alla fine di quest’anno prima di vederlo veramente in azione e poterlo sfruttare, poiché al momento è ancora  in fase di test.

Pare che Google si sia data davvero da fare, ma la giornata è ancora lunga e vedremo sicuramente molto altro. Rimanete connessi per conoscere tutte le novità del Google I/O 2015, che si sta tenendo nel corso di queste ore ed ha ancora molto da mostrarci!

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