Ecco il secondo episodio di questa piccola rubrica dedicata al Mobile World Congress: oggi parleremo della storia dell’evento, di come è nato, del perché è significativo all’interno del mondo mobile e del perché vale la pena seguirlo sia dal punto di vista di noi blogger che dal punto di vista dei lettori.

Il luogo in cui si svolge il Mobile World Congress è la Fira Gran Via, a Barcellona. Ma dove e come nasce il Mobile World Congress?

In apertura: foto “d’epoca” con il vecchio logo di TuttoAndroid. Chi se lo ricordava?

La storia

Il MWC non ha sempre avuto questo nome e non si è sempre svolto a Barcellona. Fino al 2006, infatti, l’evento ha avuto luogo a Cannes, in Francia, e si è chiamato 3GSM World Congress. Prima ancora si chiamava semplicemente GSM World Congress. Aveva luogo tipicamente a metà di Febbraio, con lievi scostamenti verso la seconda metà. Dal 2012, però, si è scelto di spostare l’evento a fine Febbraio.

Da sempre c’è stata la necessità di creare un punto d’incontro tra la stampa ed i produttori, così come tra i produttori di dispositivi destinati al mondo consumer ed i produttori di dispositivi che rimangono “dietro le quinte”, come gli apparati di rete e gli strumenti hardware e software per gestire le reti degli operatori. C’è un intero mondo che noi utenti normali non vediamo dietro una semplice chiamata su rete cellulare. Ne parlerò in una prossima puntata.

Soprattutto negli ultimi anni c’è stato un boom di prodotti consumer: dagli smartphone sono scaturite decine di categorie di prodotto prima inesistenti o molto di nicchia, come le applicazioni e gli accessori di vario genere. Basti pensare che un intero padiglione della fiera è dedicato alle aziende che sviluppano applicazioni e/o sistemi operativi (ad esempio c’è Mozilla con il suo Firefox OS). Per questo motivo il MWC è diventato particolarmente interessante negli ultimi anni anche per noi blogger e per i lettori: c’è un sacco di materiale in più!

Ogni quattro anni la fiera cambia locazione e nel 2012 avrebbe potuto tenersi in Italia e, più precisamente, a Milano. I contendenti erano la città lombarda, Parigi e Monaco di Baviera. Peccato che una serie di motivazioni, tra cui il malcelato menefreghismo della politica nostrana per questo tipo di eventi, abbia portato l’evento a rimanere a Barcellona almeno fino al 2018. Il tutto dopo che gli organizzatori avevano lamentato problemi di tutti i generi. Il punto è che in Catalogna tutti hanno agito di concerto per ottenere la conferma, mentre da noi nessuno ha mosso un dito. Un vero peccato, se consideriamo che ogni anno l’economia locale beneficia di più di 300 milioni di Euro di introiti tra alberghi, ristoranti, camere in affitto e quant’altro.

L’opportunità

La kermesse spagnola è soprattutto una vetrina sul mondo che anche i piccoli produttori possono cogliere per pubblicizzarsi agli occhi del pubblico consumer ed enterprise. Si tratta di un’occasione fantastica per cominciare i rapporti con la stampa o per trovare nuovi clienti o partner.

È importante soprattutto per le piccole aziende, che possono farsi grande pubblicità con relativamente pochi soldi. Basti pensare ad una realtà come Yota Devices, decisamente ridotta e giovane, ma già nota a molti anche grazie alla fiera.

Il fatto che siano presenti tutti i più grandi produttori attira i grandi organi della stampa (New York Times, Corriere della Sera, Bloomberg…) ed anche i blog come noi; questo rende il Mobile World Congress un’occasione appetibile per i piccoli produttori perchè così hanno l’occasione di farsi vedere e presentare ad un pubblico altrimenti irraggiungibile i propri prodotti. Per questo motivo ci sono centinaia di stand, a volte microscopici, tutti che ospitano una singola azienda con uno o più prodotti.

Chissà quest’anno cosa riusciremo a vedere tra i grandi stand con le luci abbaglianti e gli schermi enormi…