Lo scorso 21 Marzo Apple ha presentato alla stampa un nuovo smartphone: iPhone SE, un dispositivo che riprende iPhone 6s per quanto riguarda l’hardware e lo inserisce nel corpo di un iPhone 5s. Contro la tendenza generale di aumentare continuamente le dimensioni dei dispositivi, il colosso di Cupertino ha deciso di lanciare uno smartphone da soli 4 pollici di schermo, un po’ anacronistico ma particolarmente interessante in quanto potrebbe rappresentare un cambiamento consistente nel panorama attuale degli smartphone.

iPhone SE possiede un hardware di tutto rispetto per un dispositivo iOS: un processore Apple A9 dual-core a 64 bit che opera a 1.84GHz, accompagnato da 2GB di RAM e 16 o 64GB di memoria interna. Per coloro che hanno da sempre utilizzato solo smartphone Android possono sembrare caratteristiche piuttosto modeste, ma come abbiamo avuto modo di vedere in un confronto dedicato il sistema operativo della Mela non richiede particolari risorse ed è in perfetta armonia con l’hardware, fattore che gli permette di avere prestazioni ai massimi livelli.

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Uno dei punti di forza del terminale è di sicuro la fotocamera da 12MP con pixel grandi 1.55 micrometri: gli scatti sono ottimi in ogni condizione e ciò non avviene solo per l’ottimo sensore, ma anche grazie al software. Tuttavia siamo leggermente distanti da Galaxy S7 e S7 Edge, soprattutto per quanto riguarda l’apertura focale F/2.2 che non permette di acquisire la stessa luce dei dispositivi Samsung in condizione di scarsa luminosità. A questo proposito vi consigliamo di dare un’occhiata al confronto tra Galaxy S7 e iPhone 6s che possiede la stessa fotocamera del fratello minore.

Da come avrete capito ho avuto modo di testare il dispositivo per qualche giorno, ottenendo degli ottimi riscontri. In realtà alcune particolarità mi hanno lasciato un po’ interdetto, come la qualità dello schermo sia per quanto riguarda la risoluzione, che risulta distante anni luce dagli attuali dispositivi Android, sia per i bordi attorno al pannello eccessivi e davvero brutti da vedere. Infine, non ho apprezzato per niente la scelta di riproporre un design ormai vecchio di 3 anni. Qualora siate interessati vi consigliamo di dare un’occhiata alla recensione completa che abbiamo pubblicato su TuttoiOS, il nostro sito gemello dedicato al mondo Apple.

Fin dal lontano 2008, quando il robottino verde assaggiava il mercato con HTC Dream, il confronto con l’altro grande colosso dei sistemi operativi mobile è stato inevitabile. Nel corso degli anni ne abbiamo viste di tutti i colori, dai produttori Android ai quali non dispiace riprendere caratteristiche e funzionalità presenti su iPhone o ispirarsi al suo design, ad iOS che, dal canto suo, introduce caratteristiche e funzionalità prendendo spunto da Android e viceversa – il solito gioco della concorrenza, insomma.

Potrei fare innumerevoli esempi, ma mi piace ricordarne due in particolare:

  • Il Touch ID introdotto con iPhone 5s nel lontano 2013 e ripreso da molti smartphone Android a partire dal 2014;
  • Il lancio della linea Plus degli iPhone da 5.5 pollici nel 2014 per inseguire la crescente domanda di phablet Android.

I due mondi si influenzano a vicenda, anche nei prezzi: vi siete mai chiesti perché siamo arrivati a dispositivi che costano quasi uno stipendio? Tralasciando la voglia dei produttori di sfruttare un mercato ancora florido, il prezzo dei top di gamma, che ormai sfonda tranquillamente i 600/700 euro, è diventato quasi obbligato: nessuno smartphone lanciato a meno di quella cifra può essere posizionato come “top di gamma” nella mente del consumatore attuale. Per questa ragione, poichè iPhone parte da 779 euro, se Samsung, LG, HTC e Huawei vogliono sostituirsi allo smartphone più venduto sul mercato devono necessariamente lanciare i propri portabandiera a quel prezzo.

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Ma torniamo alla genesi di questo editoriale: Apple ha lanciato iPhone SE dopo essersi resa conto che sei utenti su dieci fossero ancora in possesso di un iPhone da 4 pollici. L’ultimo dispositivo con questa dimensione di schermo presentato dall’azienda di Tim Cook è iPhone 5s, lanciato ormai nel lontano 2013, il che vuol dire che il 60% degli utenti fedeli alla mela ha del tutto ignorato i recenti iPhone 6, 6 Plus, 6s e 6s Plus con display da 4.7 pollici e 5.5 pollici.

D’altro canto, secondo le recenti rivelazioni di Kantar Worldpanel, il 49% degli utenti che possiedono un iPhone da 4 pollici entro i prossimi 12 mesi acquisterà un nuovo terminale, l’84% dei quali avrebbe il desiderio di acquistare un altro iPhone.

Alla luce di questi dati si capisce che la mossa di Apple è stata tutt’altro che azzardata: non si tratta di una scommessa, bensì di un successo quasi assicurato. In economia aziendale esiste il concetto di Customer Relationship Management (CRM) secondo il quale l’attenzione e la fidelizzazione del cliente sono un fattore fondamentale: il marketing, così come le varie strategie di lancio dei prodotti, viene cucito sulla base di dati raccolti relativi al cliente, all’individuo e all’ambiente circostante. Tutte le aziende “market-oriented” applicano questi concetti basilari ed Apple è di sicuro una di quelle.

È possibile che il lancio di iPhone SE vada ad influenzare i prossimi prodotti Android? Sicuramente sì, ma andiamo per ordine. Guardando i dispositivi lanciati tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, i top di gamma più compatti per quanto concerne le dimensioni dello schermo sono Xiaomi Mi5 e il già citato Galaxy S7 con pannelli da ben 5.15 pollici (qui un confronto tra i due dispositivi).

Prendendo in considerazione gli smartphone Android presentati negli ultimi due anni, invece, non possiamo non ricordare l’unica serie di smartphone realmente compatta con hardware da top di gamma: i Sony Xperia Z1 Compact, Z3 Compact e Z5 Compact con display da 4.3 pollici (Z1C) e 4.6 pollici (Z3C e Z5C) e dotazione hardware esattamente identica ai rispettivi fratelli maggiori. Una vera alternativa, insomma, per gli amanti dei dispositivi compatti.

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Altri produttori in maniera del tutto sporadica hanno provato, in concomitanza con l’uscita degli iPhone da 4.7 pollici, a proporre smartphone dalle dimensioni simili con hardware da top di gamma (o quasi) come il Samsung Galaxy Alpha o il tanto amato Alcatel Idol 3. Sempre Samsung negli anni scorsi ha lanciato versioni mini dei propri top di gamma, sia nelle dimensioni che nell’hardware, insomma niente che possa essere paragonato a un dispositivo di fascia alta.

Tutto ciò ci fa capire che i 4 pollici o simili sono stati del tutto abbandonati ormai da anni nel panorama Android, cosa mi fa pensare che il lancio di iPhone SE significhi un ritorno agli smartphone compatti? Le motivazioni sono fondamentalmente due:

  • i primi dati di vendita del dispositivo Apple sembrano dar ragione all’azienda di Cupertino e alle proprie previsioni di mercato, cosa che non lascerà indifferenti gli altri produttori;
  • Apple è ancora il marchio più potente agli occhi degli utenti, cosa che di fatto la rende trend setter del mercato: lasciare un’intera fetta, quella dei 4 pollici, all’azienda di Cupertino sarebbe molto rischioso, soprattutto se consideriamo che il prezzo di partenza di iPhone SE (509 euro) è relativamente basso se confrontato a quello degli iPhone “standard”.

Questo vuol dire che l’anno prossimo vedremo un Galaxy S8 o un LG G6 con display da 4 pollici? Sicuramente no, più verosimilmente ci saranno già a partire dalla seconda metà dell’anno varianti degli attuali top di gamma Android con dimensioni di schermo più contenute, o addirittura terminali del tutto nuovi pronti a coprire la fascia di mercato ripresa da Apple.

 

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