Abbiamo da poco oltrepassato la metà dell’anno ed è tempo di fare un primo bilancio delle novità finora viste ed un confronto con l’anno passato – eccezionale sotto tutti i punti di vista, sia in positivo (per quanto riguarda il mondo della tecnologia) che in negativo (per la situazione economica e sociale del mondo e, in particolare, dell’Italia). Al momento il 2014 arranca dietro il 2013 in entrambi i sensi.

Nel 2013 abbiamo avuto una impressionante quantità di novità e di sorprese. HTC One, LG G2, Motorola Moto X, Sony Xperia Z, Chromecast e NVIDIA SHIELD sono solo poche tra le numerosissime e dirompenti novità che il 2013 ci ha offerto. Ma saprà il 2014 stare al passo? Finora non abbiamo visto molte cose mirabolanti né particolarmente eccitanti. Sono trascorsi sette dei dodici mesi del 2014, ma per ora le novità vere sono state poche.

YotaPhone, Tegra K1 e Jolla sono tra quelle che mi sento di menzionare in questo momento sul lato hardware. Android Wear, Android L, Sailfish OS e Tizen sono, per ora, le uniche sul lato software. Per il resto non ci sono state novità davvero degne di nota e i grandi nomi, per il momento, non hanno saputo tirare fuori dal cilindro delle colombe credibili per quanto riguarda gli smartphone. Tutto è un’evoluzione di quanto già visto (quello che in inglese si definisce more of the same, ovvero ancora un po’ della stessa cosa, a mio avviso la migliore espressione possibile del concetto), ma di rivoluzionario c’è poco.

Non per forza questo è un male, però. Il 2013 ha portato novità davvero ottime e poterle migliorare ancora e plasmarle per renderle pressoché perfette è un’ottima cosa – penso soprattutto a HTC One e la serie Z di Sony, ad esempio. Anche Motorola sembra pronta a proporre una revisione di quanto già sul mercato con Moto X+1, ma questo è forse l’unico top di gamma di quest’anno da cui mi aspetto di essere stupito. Anche LG G3 ha deluso sotto più di un punto di vista (mantenendo, però, molti dei tanti punti di forza di G2).

Questo potrebbe davvero essere l’anno dei wearables, dei dispositivi indossabili. Con una maggiore disponibilità dei Glass di Google, con l’arrivo sul mercato di soluzioni come i Moverio BT-200 di Epson, con l’esordio dei nuovi Gear di Samsung, la presentazione e la commercializzazione di Android Wear, il proliferare di progetti su Kickstarter e il possibile imminente arrivo di dispositivi da parte anche di Apple e Microsoft/Nokia, non mancheranno certo le novità.

Proprio nel mercato degli indossabili vedo più competizione e più apertura ad idee nuove, almeno per il panorama tecnologico. L’unico smartwatch che risulta per me convincente al momento è Moto 360, che si sta facendo attendere ma sarà, probabilmente, lo smartwatch campione dell’anno – se non per vendite, almeno per hype generato, interesse dei consumatori e (probabilmente) recensioni positive sia dalla stampa specializzata che da parte dell’utenza.

Se il 2013 è stato un anno completamente in subbuglio, ma ha saputo regalarci tante cose belle, il 2014 è decisamente più fiacco, per ora. Ho vissuto positivamente il 2013 per le tante esperienze che ho raccolto, tra “prime volte” (come il Mobile World Congress) e le tante esperienze che ho vissuto sia grazie al blog che nella mia vita personale; dal punto di vista generale, invece, ci sono stati cambiamenti forse irripetibili, sia nel bene che nel male.

Ma il 2014 riuscirà a tenere testa al 2013? Riuscirà a regalarci le stesse cose? Credo fermamente che sì, ci saranno tante cose degne di essere ricordate, che siano nel mondo della tecnologia o nelle esperienze personali, sia che siano cose belle, sia che siano cose meno belle. E questo è meno scontato di quanto possa sembrare ad un primo sguardo, se ci si pensa.

Cosa penseremo fra 10 o 15 anni di questi momenti e di queste novità tecnologiche? Conserveremo ancora questi dispositivi che oggi sembrano al centro della nostra vita? Guarderemo forse a questi momenti con nostalgia, pensando all’emozione di ogni nuova presentazione di un gadget diverso, oppure sorrideremo un po’ mestamente pensando a questi oggetti che paghiamo centinaia di Euro (alcuni ogni anno!) quando sul lungo termine si riveleranno solo giocattoli? Ricorderemo con affetto questi tempi di cambiamenti tremendi e belissimi, oppure li ricorderemo con disprezzo? Quale sarà il giudizio che avremo su questo momento storico personale, tecnologico e socio-economico?

Me lo domando spesso. La risposta che mi do è che bisogna fare come diceva il poeta Orazio: carpere diem, cogliere l’attimo. Non nell’interpretazione che si dà comunemente (cogli la palla al balzo, ogni lasciata è persa, ecc), ma pensando che ogni momento deve essere vissuto appieno, profondamente, deve essere catturato, colto, per essere fissato nella memoria e vissuto per quello che è: un momento irripetibile della nostra vita che va assaporato nella sua interezza, cercando di coglierne lo spirito – cercando, insomma, di catturare lo Zeitgeist, lo spirito di quel momento, ovvero quell’insieme di emozioni, sensazioni, stati d’animo e condizioni che ci definiscono in un dato momento.

Il nostro giudizio di domani su noi stessi e su ciò che ci circonda oggi dipende da ciò che riusciamo a catturarne ora. Val quindi la pena cercare di fissare in noi stessi quanto più possibile di questi momenti e di viverli appieno, anche se il momento storico non è sempre a nostro favore. Perché tutto domani ci sembrerà più bello, se riusciremo a cogliere ciò che di positivo c’è intorno a noi ora e se riusciremo a tenerci stretti i ricordi delle nostre passioni e delle cose che facciamo insieme – sì, anche leggere (o scrivere, nel mio caso) queste righe.