Google Chromecast è un piccolo dispositivo che ha permesso a BigG di entrare a pieno titolo come protagonista nel settore dell’home entertainment; dal palco del Google I/O 2015 è stato reso noto come siano stati ben 1,5 miliardi i tap sul pulsante per trasmettere il contenuto su un altro schermo solo negli Stati Uniti, mentre il tempo di visualizzazione di contenuti su YouTube è aumentato del 45% per chi ha iniziato ad usare Chromecast.

Google punta forte su questo dispositivo, e ha deciso di renderlo più “potente” arricchendolo di nuove funzionalità (valide anche per altri device come Nexus Player e NVIDIA Shield).

Prima di tutto parliamo di Autoplay e Queuing: quando guardiamo un contenuto in streaming vorremmo che lo spettacolo non si fermi mai; pensate ad esempio ad una serie TV, e alla possibilità che finita una puntata, il sistema passi in modo automatico a quella seguente. La funzione, presente già su Netflix, arriva ora anche su Chromecast, ma per qualsiasi fornitore di contenuti. Gli sviluppatori avranno ora il potere di caricare un secondo video mentre il primo è in riproduzione, e di creare “code” in maniera tale non richiedere l’intervento dell’utente per far iniziare le cose.

Le nuove Game Manager API renderanno più semplice per gli sviluppatori implementare la possibilità di utilizzare il nostro smartphone come controller per un’esperienza di gioco sullo schermo della TV, funzionalità che non era stata sfruttata fin’ora da molti sviluppatori. Con queste nuove API sarà quindi più semplice creare esperienze di gioco multiplayer sia per app iOS che Android, oltre ai device Cast-enabled.

i_o_rolocule

Per quanto riguarda la visualizzazione su doppio schermo, arrivano anche le nuove API Remote Display, sia per app Android sia per iOS; ad esempio, sarà possibile utilizzare strumenti e cursori sullo schermo del dispositivo mobile per modificare un’immagine, e vedere comodamente il risultato sullo schermo della TV, dotato ovviamente di una diagonale ben maggiore; questo è solo un esempio, ma le applicazioni potrebbero essere tra le più svariate, magari ottenendo anche un aumento della produttività in alcuni campi.

i_o-2pixlr

Via