Stando alle ultime informazioni che circolano in Rete, oggi si fa un gran parlare di WhatsApp soprattutto perché, come ricorderete, è stata acquisita da Facebook un po’ di tempo fa. In questo contesto – ed è una conseguenza abbastanza scontata – emergono numerose applicazioni che cercano di attirare l’attenzione lontano da WhatsApp, come ad esempio WeChat.

Se da un lato WhatsApp conta ben 450 milioni di utenti (pensiamoci bene: quasi mezzo miliardo di persone usano il client di messaggistica istantanea appena entrato a far parte di Facebook!), dall’altro applicazioni come WeChat scalano la vetta e, anche se non raggiungono (ancora) la cima, arrivano a quota 355 milioni di utenti. Stando agli ultimi dati pubblicati, pare che WeChat abbia chiuso il 2013 con il 121% di utenti in più, che di per sé è un numero percentuale davvero ottimo.

Ciò che io mi chiedo è: perché spaventarsi di WhatsApp, avendo usato l’applicazione fino a poco prima dell’acquisizione da parte di Facebook, proprio ora?

C’è chi crede che Facebook non offra la dovuta privacy o non garantisca un livello sufficiente di sicurezza o di protezione delle informazioni personali, ma poi condivide foto ed informazioni con una lista sconfinata di amici (che molto spesso non conosce di persona). Il problema, a questo punto, è così grave che ci spaventiamo davvero di un messaggio di testo? Crediamo davvero che la nostra privacy sia in pericolo da adesso?

Via