Al Google I/O 2013 non potevano mancare gli sviluppatori di Android, cioè quel team di persone che lavora presso Google e che realizza propriamente Android. Essi sono stati sottoposti ad alcune domande molto interessanti da parte del pubblico, alle quali hanno risposto in maniera molto precisa e determinata.

Si inizia con Dave Burke, Direttore Tecnico della piattaforma Android, che parla subito dell’innovazione che dovrà essere portata su tale sistema operativo:

Questo [l’innovazione] è qualcosa a cui pensiamo costantemente, e stiamo lavorando internamente per ottimizzare il processo di sviluppo e realizzare un software più stratificato.

Il tutto perché l’intenzione è quella di portare Android sempre a nuovi livelli e arrivare a renderlo compatibile con tutti i più disparati hardware. Questo viene confermato ancora una volta da Burke:

Stiamo cercando di rendere Android molto più efficiente così che ogni smartphone entry-level possa utilizzare questo software.

Ma si sa, la croce di alcuni utenti Android sta negli aggiornamenti software, che spesso e volentieri non vengono rilasciati o arrivano in enorme ritardo. A tale riguardo, Matias Duarte ha espresso quelle che sono le verità oggettive che fanno emergere i reali problemi negli aggiornamenti software:

Gli aggiornamenti sono un problema complesso per le aziende che producono dispositivi. Il Samsung Galaxy S4 avrà un’esperienza Nexus, e riceverà aggiornamenti molto più tempestivi.

Il problema è che le aziende hanno i loro piani di produzione che non possono fermare ed è questo uno dei principali motivi per cui gli sforzi delle aziende si concentrano di più sulla progettazione di nuovi dispositivi che sullo sviluppo degli stessi, anche se le cose dovranno inevitabilmente cambiare. LG ultimamente sta diventando un esempio per tutti, poiché sta aggiornando rapidamente tutti i suoi ultimi dispositivi alle nuove versioni di Android.

Alla domanda: “Che cosa Android dovrà aspettarsi dal futuro?”, Burke risponde:

Android è ancora un bambino. La fotocamera su uno smartphone cerca di emulare una fotocamera digitale, che a sua volta cerca di emulare una vecchia macchina fotografica Kodak. La fotocamera è un’area che possiamo far evolvere tantissimo.

Dunque, se sono gli stessi sviluppatori di Android a dircelo, possiamo essere ben certi che Android ci regalerà delle grosse soddisfazioni per quanto riguarda la fotocamera.

Per quanto riguarda invece le prestazioni cosa dobbiamo aspettarci?

Abbiamo fatto tanto progresso con Jelly Bean, ma abbiamo ancora tanto da fare. Gli sviluppatori dovrebbero provare le nuove cose su smartphone di fascia bassa, non solo su quelli potenti. Con un Nexus 4 vieni “viziato” dalla potenza della GPU. Si necessita effettuare dei test su dispositivi di vario livello.

Non possiamo che essere pienamente d’accordo con Burke. Android deve essere il sistema operativo per tutti e le novità devono girare bene su tutti i dispositivi, anche su quelli di fascia bassa.

Una domanda, poi, viene rivolta ad iOS, in quanto alcuni lamentano il fatto che Google sviluppi determinate applicazioni solo per il sistema operativo mobile di Apple. La domanda, inoltre, è stata posta con l’intenzione di sapere se Google volesse sviluppare un emulatore di applicazioni per iOS da installare su Android. La risposta di Burke è stata alquanto ironica:

Ci sarebbe da svolgere un sacco di lavoro per avere un’esperienza quasi ottimale ma non penso che questa cosa sia molto interessante. Stavo pensando di andare a Cupertino e chiedere loro di iniziare ad emulare Android.

Dunque, non ci sarà alcun emulatore di applicazioni iOS per Android ed il team continuerà a lavorare separatamente sulle applicazioni per i due sistemi operativi.

Al coro di voci si aggiunge anche quella di Xavier Durochet, che lavora sul nuovo tool per lo sviluppo su Android, ovvero Android Studio. Egli risponde appunto a delle domande su questo nuovo strumento che Google ha messo a disposizione degli sviluppatori:

Non è una nuova direzione. È una direzione parallela. Si può comunque continuare ad utilizzare Eclipse.

A tal riguardo, Adam Powell, un altro membro del team Android, si lascia andare ad una battuta di fino:

E’ Android, non Ordroid.

Ne lasciamo agli intenditori la comprensione.

 

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