La fonte da cui questa notizia è stata presa, Bloomberg Businessweek, utilizza un titolo a mio parere errato: “Companies Seeking to Block Rivals’ Patent Use Face U.S. Review”, ovvero “le compagnie che cercano di bloccare l’uso di brevetti da parte dei rivali è sotto indagine negli USA”. Tale titolo fa pensare che qualunque società che impedisca l’uso di un brevetto registrato a suo nome da parte di un concorrente sia sotto indagine, ma la realtà è differente.

La Federal Trade Commission sta infatti svolgendo delle indagini preliminari su alcune compagnie che utilizzano i brevetti sugli standard come armi contro i rivali e tentano di impedire che i prodotti dei concorrenti arrivino sugli scaffali. Il presidente dell’ente, Jon Leibowitz, non ha voluto commentare sul possibile inizio di un’indagine ufficiale nè sull’ambito nel quale le indagini sono svolte (smartphone, petrolchimico, meccanico…). Il Dipartimento di Giustizia, però, ha rivelato che sta conducendo una simile indagine relativa proprio al mercato degli smartphone: sotto esame sono numerose compagnie, tra cui anche Google, che potrebbero potenzialmente abusare dei brevetti nel tentativo di bloccare i concorrenti e di non permettere loto di usare tecnologie che sono ormai standard dell’industria.

La FTC vuole “assicurarsi che le compagnie non stringano contratti di licenza fatti appositamente per essere svicolati e per bloccare l’innovazione”. Le tecnologie standard assicurano che tutti i prodotti che le utilizzano lavorino allo stesso modo e collaborino (cum laboro, lavorare assieme) senza problemi. Dichiarare una tecnologia “standard d’industria” significa che le compagnie che l’hanno sviluppata aderiscono a dare in licenza i brevetti che coprono tali tecnologie con termini ragionevoli ed equi. In passato è già successo che delle società abbiano inizialmente aderito a dare in licenza brevetti sotto termini FRAND, per poi usare gli stessi brevetti come mazze chiodate contro gli avversari quando le tecnologie sono diventate indispensabili.

Sia il Dipartimento di Giustizia americano che la Commissione Europea condividono le stesse preoccupazioni: le compagnie potrebbero bloccare la concorrenza con i brevetti. Entrambi gli enti sono preoccupati per il futuro comportamento di Google e Motorola Mobility, il cui acquisto lo scorso anno da parte di Google è stato approvato da entrambe le sponde dell’Atlantico. Sia Apple che Microsoft si sono impegnate a non cercare di bandire prodotti grazie a brevetti su standard d’industria, ma Motorola afferma che entrambe le società cercano di appoggiarsi alle autorità sull’antitrust perchè nessuna delle due ha esperienza nel campo della telefonia e spera di “farla franca” in questo modo.

Il titolo dell’articolo originale mi ha subito fatto pensare ad Apple, che utilizza i suoi brevetti come una clava nel tentativo di eliminare la concorrenza brutta e cattiva che fa prodotti migliori, ma a quanto pare i “cattivi” sono quelli che si pensavano essere i “buoni”: Samsung, Motorola, Google e altre compagnie, che hanno mostrato molta correttezza in passato, paiono essere lupi travestiti da agnelli a leggere di queste indagini. Veritas in medio stat, tuttavia, perchè tutte queste compagnie perseguono solo i loro interessi senza guardare in faccia nessuno. Certo è, però, che compagnie come Apple hanno comportamenti al limite tra l’insopportabile, il meschino e il maligno. Opinione mia, sia chiaro.