Che la NASA avesse delle preferenze verso i dispositivi Android e verso i Nexus si era ormai capito, ma non ci saremmo mai aspettati di vedere il Nexus S protagonista di un’altra missione nello spazio. Il primo Nexus di Samsung, infatti, è protagonista degli SPHERES (Synchronized Position Hold Engage Reorient Experimental Satellites), piccoli satelli robot a forma di sfera utilizzati dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale per misurare il livello di radiazioni e suoni.

Con l’aggiunta del Nexus S su di essi, non solo possono usare la fotocamera e i vari sensori del dispositivo ma mettono a disposizione anche una maggiore capacità di calcolo per l’elaborazione dei dati. Naturalmente, i Nexus S sono stati modificati  per adattarsi al meglio alle esigenze del progetto. E’ stato rimosso, infatti, il chip TXRX in modo tale da mettere il dispositivo permanentemente in modalità aereo per evitare qualsiasi tipo di interferenza e la batteria è stata sostituita con uno speciale accessorio in modo da supportare un pack di batterie alcaline. La NASA, inoltre, afferma che è stato scelto un dispositivo Android in quanto ha la possibilità di rimuovere la batteria e di interfacciarsi con Windows XP senza bisogno di driver, cosa che sarebbe stata impossibile con i prodotti Apple.

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