I display e-ink non sono certo una novità, ma vederli sugli smartphone non è cosa da tutti i giorni. In questo è particolare YotaPhone 2, lo smartphone arrivato verso la fine dell’anno 2014 sul mercato (compreso quello italiano) e che propone ben due display: uno tipico con tecnologia AMOLED ed uno secondario con tecnologia e-ink.

Avere entrambi i display su uno stesso smartphone è qualcosa di unico perché si sostituiscono e completano l’un l’altro. L’essenza di YotaPhone 2 tuttavia non è limitata al solo display, ma è fatta anche di eleganza e prestazioni grazie al design dalle dolci curve e alle componenti hardware di medio-alto livello.

Vediamo dunque meglio YotaPhone 2 nella nostra recensione.

Video recensione di YotaPhone 2

Hardware & Ergonomia

YotaPhone 2 non è il primo esperimento per la casa russa Yota, bensì il secondo. Il primo YotaPhone, vuoi per il design poco ricercato vuoi per l’essere la prima esperienza, non ha avuto molto successo ed è rimasto molto limitato non solo nelle vendite, ma anche nella diffusione geografica. Con questo YotaPhone 2, tuttavia, l’azienda sembra essere sicura di sé e pronta a conquistare il mercato – ed in effetti propone uno smartphone che ha molte frecce nel suo arco che gli permettono di affrontare a muso duro anche la concorrenza più blasonata.

Partiamo da ciò che c’è di più evidente: il design. YotaPhone 2 punta moltissimo sull’aspetto e ha un design molto curvo, che ricorda un po’ quello del Nexus S – anche se, a differenza del Nexus S, lo schermo è completamente piatto e il retro è stondato per facilitare l’impugnatura. Il design è sicuramente d’impatto e troviamo che, più che in altri casi, porti ad una dicotomia amore/odio molto marcata.

Il cuore, ciò che permette a YotaPhone 2 di far funzionare il tutto, è un processore Qualcomm Snapdragon 800 che gira a 2.2GHz (in realtà risulta essere a metà tra l’800 e l’801 ma sappiamo che, di fatto, non cambia molto); ad accompagnarlo sono presenti 2GB di memoria RAM e 32GB di memoria interna. I display sono ben due: uno sul fronte da 5 pollici con tecnologia AMOLED e risoluzione 1920×1080 pixel, ed uno sul “retro”, o secondo fronte, da 4.7 pollici con tecnologia e-paper e risoluzione 960×540 pixel. Entrambi gli schermi sono sensibili al tocco e sono protetti da un vetro con certificazione Gorilla Glass 3.
Sopra al display e-ink abbiamo una fotocamera da 8 megapixel con flash LED capace di registrare video fino a 1080p a 30fps, mentre frontalmente è installato un sensore da 2.1 megapixel.

Dal punto di vista della connettività è completo con Wifi 802.11 a/b/g/n/ac, microUSB 2.0 con slimport, Bluetooth 4.0, NFC, A-GPS + GLONASS mentre la batteria è da 2500 mAh e supporta anche la ricarica wireless.

Le dimensioni fortunatamente non sono eccessive: misura infatti 144,9 mm di altezza, 69,4 mm di larghezza e 8,95 mm di spessore con un peso di 145 grammi; risulta quindi essere abbastanza ergonomico, maneggevole e di facile utilizzo con una sola mano.

L’hardware nel complesso non è da vero e proprio top di gamma del 2015, tuttavia lo si può benissimo classificare come di medio-alto livello offrendo comunque un’esperienza d’utilizzo completa e coinvolgente.

Gli unici difetti che possiamo sollevare sull’hardware sono un eccessivo surriscaldamento quando utilizziamo giochi pesanti ed una piccola imprecisione nel multi-touch durante la scrittura veloce su tastiera: il digitalizzatore tende infatti a confondere i tocchi e a rilevare tocchi non voluti o a mancare i tasti.

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Display, Audio & Multimedia

Avere due display potrebbe risultare inutile ai più, ma posso assicurarvi che in questo caso esiste un perché.

Da una parte abbiamo un display AMOLED che con i suoi colori vivaci permette un’ottima visibilità dei contenuti in quasi tutte le condizioni ambientali, ad eccezione della luce diretta del Sole, e che risulta essere inoltre un display faticoso per la lettura e dispendioso in termini di consumi energetici; dall’altra abbiamo un display e-ink che con la sua tecnologia consuma energia solamente quando viene cambiata l’immagine mostrata, è visibile come un foglio di carta stampata sotto al Sole e non affatica la vista.

Sono due display in definitiva perfettamente complementari e non sostitutivi l’uno dell’altro. La loro complementarietà sta nel risolvere i difetti di una tecnologia con i pregi dell’altra offrendo anche un’ottima integrazione superando possibili limitazioni.

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Display AMOLED

Su questo fronte abbiamo un display da 5 pollici con tecnologia Amoled che offre di conseguenza colori brillanti, neri perfetti e bianchi soddisfacenti. La risoluzione è particolarmente elevata essendo un full HD e quindi 1920×1080 pixel offrendo di conseguenza una definizione di 446 pixel per pollice. La qualità di questo pannello è decisamente elevata e paragonabile a qualsiasi top di gamma presente sul mercato. La luminosità ha un ampio range e con la luminosità automatica non avremo difficoltà a leggere i contenuti nelle più disparate condizioni ambientali.

Il suo difetto maggiore, già evidenziato nel paragrafo precedente, è un’imprecisione nel multitouch: durante la scrittura veloce sulla tastiera infatti il display tende a confondere i tocchi non digitando sempre le lettere volute. Per risolvere basta scrivere più lentamente a due mani o utilizzare una sola mano. Il problema comunque non si riscontra in molti altri ambiti, per fortuna.

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Display e-Ink

Il display e-ink posto sul retro è leggermente più piccolo di quello Amoled e misura infatti 4.7 pollici di diagonale, ha una risoluzione di 960×540 pixel ed è dotato anch’esso di un pannello full touch. È di conseguenza possibile interagire col display e-ink così come facciamo con quello principale. Il tempo di risposta è logicamente più lento (limite di questa tecnologia) ma comunque la frequenza di aggiornamento del display è di 0.12 secondi che risulta davvero elevata per la tipologia di schermo.

Grazie allo schermo e-ink è possibile, ad esempio. farsi un selfie da 8 megapixel vedendo l’anteprima in maniera abbastanza fluida (considerando per l’appunto la tecnologia del display) offrendo un frame rate sufficientemente rapido.

Tale display non sembra presentare problemi se non quelli tipici di un e-ink, quindi: possibili effetti ghost delle immagini, risposta del touch lenta e assenza di retro illuminazione – che è sia un pro che un contro, dato che lo schermo risulta perfettamente leggibile finché c’è luce, ma illeggibile al buio.

Audio

L’audio in capsula, quindi durante le chiamate, risulta essere molto nitido e pulito con un volume forte e corposo.
L’altoparlante, invece, posto sullo spigolo inferiore dello smartphone, è di discreta qualità ma non riesce a riprodurre un suono pulito soprattutto quando il livello è portato al massimo.

Nel complesso l’esperienza multimediale comunque è di buon livello, anche se inferiore rispetto a dispositivi come il Nexus 6, che dalla sua ha un display QHD molto più grande e con altoparlanti stereo di qualità superiore, ma comunque invidiabile da altri flagship.

Fotocamera

La fotocamera principale di YotaPhone 2 si avvale di un sensore da 8 megapixel in grado di scattare foto di qualità discreta, senza lode né infamia. Si tratta di un sensore nella media come tanti ne abbiamo visti, senza nessuna particolarità da segnalare. L’unico problema che val la pena menzionare è che, in presenza di luci forti e di riflessi, le luci vengono bruciate e si ottengono scatti di pessima qualità come quello che potete vedere nella galleria qui sotto.

In generale ci si aspettava qualcosa di più, vuoi per la collocazione premium del telefono sia a livello di prezzo che a livello di finiture, vuoi per la qualità generale elevata del dispositivo che fa un po’ stonare la fotocamera.

Batteria & Autonomia

Yota ha inserito una batteria da 2500mAh all’interno di YotaPhone 2, che riesce a garantire un’autonomia buona ma comunque nella media: questo smartphone non è un campione di durata, ma riesce a coprire senza intoppi una giornata tipo con uso medio e si fa notare per il fatto che in stand-by non consuma praticamente niente – questo denota un grande lavoro di ottimizzazione dei consumi da parte di Yota.

Durante i nostri test siamo riusciti ad avere 2:30 ore complessive di display acceso durante tutta la giornata: non sono molte, ma sono sufficienti a coprire una giornata tranquillamente. Considerevole la funzionalità di risparmio energetico YotaEnergy, altamente personalizzabile ci permette di sfruttare al meglio gli ultimi punti percentuali della batteria andando a ridurre all’osso le funzionalità.

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Software

Sul piano software non abbiamo purtroppo Android 5.0 Lollipop, ma è comunque presente un prestante Android 4.4.3 KitKat. L’aggiornamento all’ultima release del robottino verde è praticamente certo, l’unica incognita è la data di rilascio.

I fan di Android “puro” saranno felici di sapere che il sistema operativo non è stato stravolto e non è presente, a livello grafico, nessuna particolare personalizzazione da parte di Yota. L’interfaccia infatti è quella classica di Android, Holo, con la sua semplicità e velocità di navigazione.

Il produttore tuttavia non è rimasto con le mani in mano e, per offrire integrazione e supporto dei due display, ha allargato il parco delle applicazioni con alcune app proprietarie. Leggere e semplici da utilizzare, permettono di sfruttare appieno il display e-ink.

La principale applicazione è YotaHub: attraverso di essa potremo gestire la schermata di blocco del display e-ink ed i vari pannelli. Il display in bianco e nero infatti non mostra la home classica di Android, bensì dei pannelli che possiamo impostare attraverso la suddetta applicazione. Possiamo crearne di nuovi, modificarli, cancellarli e personalizzarli attraverso l’aggiunta o la rimozione di widget che altro non sono che toggle rapidi ai contatti o alle applicazioni o informazioni riguardo meteo, notizie ecc..

Altre applicazioni presenti di sistema sono alcuni classici giochi come sudoku, 2048, scacchi e dama che si aprono direttamente sul display e-ink, ma non manca Yota Reader per leggere ebook sullo schermo e-ink.

Se invece volete usare Android direttamente dal display e-ink, si può fare: basta trascinare il dito dal pulsante home classico di Android verso l’alto e poi verso sinistra per aprire YotaMirror, girare il telefono ed iniziare ad usare Android in bianco e nero direttamente dal display e-ink.

Non manca poi la funzionalità di risparmio energetico YotaEnergy che si attiva quando la batteria scende sotto una determinata % di batteria personalizzabile e consente, utilizzando sempre il display secondario, circa 24 ore di utilizzo ulteriore col solo 10% di carica. Se lo smartphone invece è in procinto di spegnersi, potete sempre usare l’ultima percentuale di batteria per fare uno screenshot con la funzione Snap: questo verrà riprodotto sul display e-ink e l’immagine rimarrà lì per circa 10 anni! Il nome Life After Death di questa funzionalità ci sembra decisamente appropriato.

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In conclusione

YotaPhone 2 è sicuramente uno degli smartphone più innovativi che abbiamo visto negli ultimi 2 anni. Yota è riuscita a portare con successo uno schermo e-ink sullo smartphone senza perdere in usabilità e praticità – e se usarlo comporta anche un minor dispendio della batteria, poco conta che sia in bianco e nero.

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VOTI

Ergonomia 8.5
Hardware 9
Materiali 8.5
Display AMOLED 9
Display e-ink 9
Fotocamera 6.5
Audio 7
Batteria 7.3
Software 8.5
Qualità/Prezzo 7.8
Esperienza utente 8.5
Voto Finale

8.1