Sin da Android 4.2 ci siamo chiesti perché Google avesse scelto di non inserire la funzione multi-utente sugli smartphone, ma avesse deciso di inserirla solo sui tablet. Nonostante la funzione abbia sicuramente un suo perché sui tablet, non c’è comunque nessun motivo tecnico che possa aver portato Google a decidere di non inserirla. Dan Morrill, ingegnere Google che si occupa dello sviluppo di Android, c’ha fatto sapere le ragioni che stanno dietro alla decisione di non inserire il multi-utente anche sugli smartphone.

Non è affatto chiaro come dovrebbe funzionare su uno smartphone, in particolare per quanto riguarda le telefonate e gli SMS. Supponiamo di avere il multi-utente attivo su uno smartphone e poi arriva una chiamata. Chi utente risponde? Escludete l’utente corrente? Può rispondere solo il proprietario dello smartphone? Se fosse così, lo smartphone dovrebbe suonare anche per gli altri utenti? E’ peggio infastidire l’utente corrente con uno smartphone che squilla a cui non può rispondere, o peggio per il papà perdere una chiamata del suo capo perché il figlio gioca ad Angry Birds?

Morrill ci spiega che questi sono i motivi che hanno spinto il team di sviluppo a decidere di non inserire il multi-utente sugli smartphone, anche perché i tester hanno risposto tutti negativamente all’idea di uno smartphone condiviso. Egli continua dicendo però che Google in futuro potrebbe comunque rivisitare il multi-utente sugli smartphone, anche se realizzato per casi ben specifici, una sorta di blocco in modo che i bambini possano giocare ad Angry Birds con i propri punteggi, ma che abbiano le rimanenti funzioni bloccate. Voi ne sentite la mancanza?

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