Riportiamo un piccolo pezzo di un’intervista rilasciata da Linus Torvalds, l’inventore del kernel Linux alla base di Android, alla nota rivista Wired. Particolarmente interessanti sono la sua definizione e concezione personale di open source, molto umana, e il suo rapporto con il nostro amato Android.
Cos’è l’Open Source per te?

“Per me l’Open Source riguarda essenzialmente la capacità di collaborare in modo molto più efficiente, senza barriere arbitrarie messe ad ostacolare la comunicazione. E’ questo che è realmente importante, per varie ragioni. Ne illustrerò solo alcune. Uno dei motivi per cui l’Open Source è così importante è rappresentato dal fatto che la tecnologia moderna è in realtà piuttosto complessa. E’ sufficientemente complessa perché un singolo individuo, o anche azienda, non possa davvero comprendere e sostenere tutti gli aspetti di un qualsiasi progetto tecnico moderno. Ciò è particolarmente vero per qualcosa di fondamentale come un sistema operativo che viene utilizzato in luoghi diversi che hanno spesso esigenze completamente differenti. Non sarebbe semplicemente possibile affrontare niente del genere con qualcosa di centralizzato. Anche una grande azienda così facendo avrebbe necessità di concentrarsi solo su una piccola parte del mercato escludendo tutte le altre. E’ in questo che brilla l’Open Source. Improvvisamente non c’è più bisogno di un singolo individuo o di una società per supportarlo, ogni mercato può sostenersi da solo, e può sostenere diverse aziende che possano servire allo specifico mercato. E, proprio grazie al fatto di essere open, queste soggetti diversi, persone ed organizzazioni, possono lavorare tutti assieme in un modo che sarebbe assolutamente impossibile in un ambiente tradizionalmente chiuso. Ora, io ho una ragione molto più personale per apprezzare l’open source, ovvero semplicemente per il fatto che una diffusione più agevole della conoscenza rende molto più piacevole il lavoro tecnico, non ci si deve preoccupare degli accordi di non divulgazione, oppure di lavorare solo con le persone del proprio ufficio. Posso lavorare con persone in tutto il mondo e io adoro farlo. In pratica l’open source rende la programmazione molto più divertente e possibili cose che altrimenti sarebbero impossibili.”

L’open source è quindi, prima di tutto, uno strumento fatto di umanità: si tratta di un modo per conoscere nuove persone, dibattere, socializzare, sviluppare in una dimensione mondiale e sociale. Non è un castello della Transilvania come il software closed source, ma è una piazza aperta in cui tutti possono dire la propria – e a Linus piace sempre dire la sua, con la sua parlantina chiara ed esplicativa. C’è, ovviamente, altro. “Qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata assomiglia alla magia” e proprio per questo l’open source è importante: permette di rendere la “magia” possibile sempre, dallo smartphone da 100€ al supercomputer da un petaflop. La diffusione libera della conoscenza è un altro aspetto essenziale: chiunque può conoscere tutti gli aspetti e tutti i dettagli, se lo vuole. L’open source è un modello rivoluzionario di sviluppo che si sta estendendo dal solo software anche in altri ambiti: hardware, genetica, conoscenza (pensate a Wikipedia!), arte e così via. L’open source parla di libertà dell’individuo e della collettività, e rappresenta – a mio parere – il futuro dell’umanità.

 

Cosa deriva da Linux e che tipo di relazione ha adesso con Linux? Cosa pensi, per esempio, di Android?

“Personalmente amo Android da quando ha trasformato il mio cellulare da “quella cosa irritante che devo portare in giro perché mia moglie possa raggiungermi” in “un pezzo di elettronica realmente utile con cui posso controllare la mia email”. Odio davvero parlare con le persone al telefono, ma una piattaforma mobile per rimanere in contatto attraverso vie differenti è qualcosa di grande. Inoltre avere a disposizione un po’ di videogame per i voli lunghi non è affatto male. Comunque ciò che è veramente importante in merito all’open source è il fatto che Google non abbia alcun bisogno del mio aiuto. Che mi piaccia il mio telefono Android è un fatto relativamente irrilevante. Potrebbero usare Linux indipendentemente da ciò che penso, la cosa giusta da fare, e migliorarlo nel modo che preferiscono. E’ questo l’importante, non Google ed Android. Il fatto che che ognuno possa usare Linux per i propri scopi e possa modificarlo nella direzione che preferisce è importante, come il fatto che non debba chiedere il permesso o firmare un accordo di riservatezza o pagare qualcun’altro. L’Open Source funziona se giochi alla pari con gli altri giocatori, altrimenti no. Ciò è un bene, favorisce una vera competizione sul mercato. Nessuno può fermare gli altri quando tentano di migliorare le cose”.

L’approccio di Linus al telefono è molto nerd: odia parlare e preferisce scrivere una email. A parte questo, è molto positivo che Linus stesso “benedica” Android, anche se è più una nota di folklore che un fatto realmente importante. Ciò che è importante è l’accento che mette sull’apertura di Linux e Android e delle conseguenze: “potrebbero usare Linux indipendentemente da ciò che penso, la cosa giusta da fare, e migliorarlo nel modo che preferiscono.” Questo è il fatto più rilevante e più meritevole dell’open source: chiunque può liberamente prendere un progetto e trasformarlo in qualcosa anche completamente differente pur essendo totalmente legittimato a farlo e, anzi, essendo spronato a proseguire su questa strada!

Personalmente ho molto a cuore il tema dell’open source e delle libertà che ne derivano, così come dei doveri collegati. La mia esperienza con Linux è stata fondamentale per farmi capire la reale importanza della necessità di una maggiore apertura in tutti gli ambiti umani. Una maggiore apertura ed una grande trasparenza portano sempre ottimi risultati, come è stato più e più volte dimostrato nel corso della storia. Non posso che augurare a Linus e al suo “piccolo progetto personale”, Linux, un futuro prospero e pieno di successi. Spero di avere incuriosito tutti coloro che hanno letto questo articolo, e spero che molti si documentino sull’open source e – magari! – comincino a usare sistemi open in futuro.