Recensione Google Pixel – Dopo aver analizzato la versione extra large dei primi due smartphone di big G, oggi è il turno di Google Pixel, il piccolino.

Per qualcuno si tratta del più anonimo dei due, per altri di quello con più carattere, di certo è il prescelto per combattere ad armi pari direttamente con iPhone 7.

Le sue caratteristiche di base sono le stesse di Google Pixel XL a differenza delle dimensioni e, di conseguenza, di risoluzione del display e capacità della batteria. Vediamo come si è comportato nella prova sul campo.

Unboxing di Google Pixel

Nella confezione sono inseriti un cavetto type C-type C con relativo alimentatore da parete con doppia uscita 5V/3A oppure 9V/2A capace di ricaricare completamente la batteria in circa un’ora, un adattatore type-C USB full size e lo spilletto per rimuovere la unica nanoSIM.

Niente auricolari anche per Pixel standard.

Video recensione di Google Pixel

Hardware & Connettività

Esattamente come il fratello maggiore, Google Pixel è spinto dallo Snapdragon 821, quad core con custom core Kryo spinti a 2.16 GHz, con la GPU Adreno 530 e 4 GB di RAM LPDDR4.

La memoria interna è da 32 o 128 GB UFS 2.0 non espandibile.

C’è un lettore di impronte digitali collocato sulla parte posteriore, fulmineo e preciso. Abbiamo i classici sensori luminosità e prossimità, un piccolo LED di notifica incastonato sotto la griglia della capsula auricololare, accelerometro, giroscopio, magnetometro e barometro.

Sul fronte connettività abbiamo l’LTE di categoria 12, il WiFi 802.11 a/b/g/n/ac dual band, GPS, NFC, manca come da tradizione Nexus la radio FM.

Google Pixel ha ottime prestazioni nelle operazioni di tutti i giorni come nei momenti di forte stress come in navigazione o gaming. Non possiede quella reattività impressionante di cui ha dato prova OnePlus 3, però si mantiene sempre stabile senza mai surriscaldarsi.

Sul comparto telefonico nessun problema, prende bene e non ha alcuna indecisione nel collegamento con le periferiche bluetooth o WiFi, buono anche il GPS.

Ergonomia, Design & Materiali

Google Pixel è piacevolmente e comodamente piccolo (143.8 x 69.5 x 8.5 mm) anche se non troppo leggero (143 grammi). E’ costruito in metallo e vetro come la sua variante maggiorata ed appare fin da subito come uno smartphone curato e di alta qualità.

Il suo spessore è diverso tra la parte bassa e quella alta, in particolare aumenta in corrispondenza della zona fotocamera, probabilmente per evitare che si creasse una sporgenza. Ottima idea, ma su un prodotto così piccolino le proporzioni sembrano un po’ sbagliate.

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Diciamo pure che quella cornice inferiore così ampia è totalmente anacronistica e lo fa assomigliare troppo ad un iPhone (ma l’iPhone ha il tasto home con annesso sensore!), tuttavia, nella pratica si è rivelata ideale per raggiungere con il pollice le parti basse del display senza contorsionismi.

Insomma ergonomia davvero ottimale, se cercate un device piccolo e maneggevole, Google Pixel è una buona scelta.

Display, Audio & Multimedia

Lo schermo può contare su un bel pannello AMOLED da 5 pollici con risuluzione FullHD. Densità di punti ampiamente sufficiente (441 ppi) che non ha alcuna differenza alla vista rispetto ad un QHD.

E’ davvero un bel display, con colori calibrati ottimamente e tutte le caratteristiche tipiche di questa tecnologia, pur conservando alcuni tratti degli LCD. Purtroppo manca un po’ di luminosità, fatto che è aggravato dall’assenza totale di soluzioni software per aumentare la leggibilità sotto il sole, ormai uno standard tra i top di gamma e aspiranti tali.

La multimedialità di questo prodotto è un po’ limitata dallo schermo piccolo, tuttavia, almeno sull’audio si difende ottimamente e risce a superare appena appena Google Pixel XL, sul quale si distingue per una maggiore corposità del suono.

Fotocamera

Google Pixel ha la stessa fotocamera di Pixel XL e si comporta ugualmente bene.

Il sensore è il nuovo Sony IMX 378, evoluzione di quello inserito sugli ultimi Nexus, decisamente migliorato nella velocità e accuratezza di messa a fuoco. L’ottica ancora una volta non è stabilizzata e forse questa è l’unica pecca di tutto il pacchetto. Si tratta di una 29mm F/2.0 accompagnata da autofocus laser (e PDAF) e doppio flash LED.

Le fotografie sono di un livello paragonabile ai migliori top di gamma del 2016, senza però eccellere nelle condizioni di scarsa luminosità. Ottimo invece il comportamento della cam frontale da 8 mega pixel e in video, dove lo straordinario algoritmo di stabilizzazione digitale (scandaglia i dati di accelerometro e giroscopio 200 volte al secondo) sopperisce senza problemi alla mancanza di stabilizzazione.

Vista l’attenzione che Google ha riservato a questo comparto e considerata la curiosità che si è generata per questi due device, abbiamo realizzato un focus dedicato interamente a foto e video. A seguire alcuni scatti ottenuti nelle diverse condizioni di luce.

Batteria & Autonomia

La batteria da 2770 mAh è nella media per prodotti di questa dimensione e nella media per autonomia che riesce a garantire.
Si tratta di uno dei principali punti storicamente carenti per la serie Nexus, ora divenuta Pixel. Vien da sè che Google abbia deciso di riservare una particolare cura all’ottimizzazione del software, riuscendo ad ottenere performance accettabili.

Google Pixel vi porterà quasi sempre a sera, a meno che non lo sfruttiate in maniera sconsiderata per tutto il giorno. Otterrete al massimo 4h di display attivo in una giornata completa, non è un risultato strabiliante ma comunque buono considerate le dimensioni del prodotto.

Software

Google Pixel arriva con Android 7.1 Nougat già preinstallato e tutte le principali Google App.

Abbiamo già parlato in lungo e in largo della nuova versione del sistema operativo, sia nella recensione di Google Pixel XL  che negli approfondimenti dedicati alle developer preview , qui ci preme sottolineare quanto Nougat faccia della praticità e immediatezza i suoi cavalli di battaglia.

Le sue doti sono esaltate dalle dimensioni compatte di Google Pixel, che si riesce ad utilizzare ad una velocità elevata, spendendo pochissimi tocchi per ogni operazione. Le funzionalità che ci sono piaciute di più sono:

Settings dinamici che mostrano in alto le impostazioni più utili in quel determinato momento. Per esempio se avete attivato l’hotspot WiFi vi verrà subito proposto il comando di attivazione/disattivazione.

I quick toggle modificabili e aperti alle app di terzi, cominciano infatti a vedersi comandi rapidi custom (recentemente stato introdotto da ToDo ist un toggle per aggiungere una nota).

La modalità multiwindws, particolarmente veloce perchè integrata nativamente nel codice.

Il tool per la gestione e pulizia della memoria.

Il centro notifiche totalmente rivisto per migliorare l’interazione e l’operatività dell’utente. Possiamo infatti espandere le notifiche leggendo i messaggi in entrata senza dover aprire l’app, rispondere direttamente senza abbandonare la tendina, gestire 5 livelli di priorità che corrispondono all’invasività che viene garantita alle notifiche di una determinata app.

Oltre a tutto questo abbiamo un paio di funzioni esclusive dei Pixel, come la modalità notturna, il bellissimo Pixel launcher e soprattutto l’assistente virtuale Google Assistant, che per il momento non funziona in italiano ma che darà tutta un’altra connotazione e valore alla scelta di acquistare un Google Pixel.

In conclusione

Google Pixel è un piccolo diavolo, con tutti gli attributi al posto giusto.

E’ la chiara dimostrazione di come Google abbia voluto imitare Apple partendo dalle sue armi vincenti, semplicità e praticità, per esaltarle con la flessibilità di Android 7.1 Nougat.

E’ difficile dire se sia meglio Google Pixel o iPhone 7, a questo penserà il nostro Emanuele con un focus dedicato nei prossimi giorni, di certo il fatto che ci sia questo dubbio è già un successo per Google, visto che alla prima occasione ha praticamente annullato un gap di diversi anni.

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Purtroppo la mente di Mountain View ha pensato e agito al di fuori del suo abituale raggio di azione, facendosi Apple anche nel posizionamento over the top dei prezzi, da una parte una buona idea per consolidare una forte percezione del brand, dall’altra un malcelato tradimento verso tutti coloro che da tempo si aspettavano di poter trovare in big G un alleato per contrastare l’assurda politica dei prezzi di alcuni brand.

Per fortuna nostra (e sfortuna di Google) ormai i tempi in cui le alternative si contavano sulle dita di una mano sono finiti, per cui possiamo affrontare serenamente la scelta del nostro prossimo smartphone, forti di un florido mercato sulla fascia media e medio alta in cui i prodotti non hanno nulla da invidiare al seppur ottimo Pixel.

Google Pixel arriverà sul mercato italiano a partire dal 2017, senza ancora una data precisa ad un prezzo che si aggirerà attorno ai 750 € (attuale quotazione per il mercato tedesco e inglese).

Pagella

9.0
Display
9.5
Ergonomia
9.8
Hardware
9.0
Software
8.2
Batteria
9.0
Fotocamera
6.7
Qualità/prezzo
9.8
Materiali
8.3
Audio
9.5
Esperienza Utente
9.0