Anche se Android non può essere appieno considerato una distribuzione Linux e non fa uso dei tool GNU, nondimeno si basa su un kernel Linux modificato. Fino ad oggi i kernel Android e Linux hanno avuto delle differenze anche sostanziali dovute ad opinioni divergenti tra Google e Linus Torvalds (e non solo), ma i due kernel si stanno riunificando e la prossima versione di Android potrebbe fare uso del kernel Linux 3.10.

I dispositivi con Android Gingerbread utilizzano il kernel 2.6, Ice Cream Sandwich 4.0 e Jelly Bean 4.1 fanno uso del kernel 3.0 e Jelly Bean 4.2 e 4.3 fanno uso del kernel 3.4. Google ha sempre utilizzato le versioni a “lungo supporto” del kernel Linux, ovvero quelle versioni pensate per essere stabili e supportate per lungo tempo con aggiornamenti di sicurezza e di manutenzione. Il kernel 3.4 è il kernel a lungo supporto numero 9 e il kernel 3.10 potrebbe essere il numero 10.

I sospetti che Google voglia adottare questo kernel sono alimentati dal fatto che esiste un repository pubblico sul sito di Android con i sorgenti del kernel 3.10. L’adozione dell’ultimo kernel disponibile non porterebbe grandi cambiamenti nell’esperienza d’uso quotidiana: ci si può forse aspettare una velocità maggiore, ma non è affatto un dato certo. Oltre a questo, le novità più significative dovrebbero arrivare in termini di sicurezza, stabilità, probabilmente maggiore durate della batteria e migliore supporto alle architetture big.LITTLE come quella dell’Exynos 5 Octa 5410 del Galaxy S4.

Di certo le novità che ci si aspetta per Key Lime Pie sono più di carrozzeria che così sotto la scocca, ma certamente anche i miglioramenti al telaio non fanno male.

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