Google ha acquisito Titan Aerospace, una startup che si occupa di creare droni che volano nella parte più alta dell’atmosfera e si alimentano con l’energia solare. Non sono stati diffusi dettagli sull’acquisizione come le cifre in ballo.

I droni creati da Titan Aerospace fanno uso dell’energia solare per rimanere in aria ad un’altezza di 65000 piedi (circa 20000 metri) – e possono farlo per periodi lunghi fino a 3 anni. L’obiettivo abbastanza palese è inserire questi droni all’interno di Project Loon, il progetto di Google che porta mongolfiere che si connettono ad Internet in giro per il mondo per portare connettività anche dove ora è assente o troppo costosa. Avere a disposizione oggetti che non sono in balia delle correnti ma che possono muoversi attivamente ed evitare situazioni potenziali di pericolo (esempio: tempeste) è un passo in avanti notevole nell’ambito di questo progetto.

I droni di Titan Aerospace sono pensati anche per scattare immagini di altissima qualità che aiuterebbero Google ad aggiornare Maps ed a fornire immagini ed informazioni su disastri di vario genere in corso e, ad esempio, sui fenomeni di deforestazione.

I progetti in cui potrebbe essere utilizzata questa tecnologia sono innumerevoli e permetteranno a Google di espandere la sua area di azione in nuovi campi che ora le sono preclusi (o che non esistono ancora!). Questa acquisizione risulta perfettamente in linea con quanto fatto precedentemente, ad esempio, con Boston Dynamics, il produttore di robot statunitense.

Ma perché Titan Aerospace ha deciso di farsi acquisire da Google? La risposta è che è difficile trovare finanziatori per un progetto che richiede investimenti ingenti e che potrebbe richiedere molti anni per poter arrivare ad uno sviluppo commerciale. Piuttosto che vivere nell’incertezza, Titan Aerospace avrebbe deciso di accettare le offerte di Google.

Una mossa che potrebbe portare servizi utili in zone dove ora mancano e, dall’altro lato, nuove fonti di guadagno a Google. Due piccioni con una fava. Chapeau.

Via