Il tallone d’achille della maggior parte dei dispositivi Android sta nella mancanza o nel ritardo di aggiornamenti dovuto principalmente a due motivi: primo, aziende produttrici che non riescono ad aggiornare in tempi ragionevoli la versione di Android sui loro dispositivi; secondo, aggiornamenti che arrivano in ritardo a causa degli operatori telefonici (terminali brandizzati) i quali possono bloccare gli update anche per parecchi mesi prima di rilasciarli ufficialmente. 

Questo Google lo sa ed infatti poche settimane fa ha appunto dichiarato che una nuova politica di vendita dei dispositivi è in atto. Quello che ha in mente Google, in sostanza, è di vendere i Nexus in modo più “largo”, ovvero espandere la commercializzazione e probabilmente anche la pubblicizzazione dei suoi Nexus unlocked, in modo che le persone che acquistano un dispositivo Android si vedano ricevere gli aggiornamenti senza ritardi, tutto a vantaggio di una migliore gestione dei rapporti con i clienti.

Un portavoce di Google, però, una persona molto vicina ai piani alti azienda, afferma che il colosso di Mountain View, per attuare questa sua strategia, sta facendo produrre un Nexus a 5 diverse aziende produttrici, in modo che ogni azienda abbia un terminale di riferimento Pure Android. Su tali smartphone, come era ovvio che fosse, girerà Android Jelly Bean.

Ve lo immaginate: un Nexus a Samsung, uno a Motorola, uno a Huawei, uno a Sony ed uno ad HTC, tutti smartphone della serie Nexus che ricevono tutti insieme gli aggiornamenti alle nuove versioni di Android. Praticamente un sogno!

Sappiamo benissimo che tutti gli utenti Android si lamentano della mancanza di aggiornamenti per i propri dispositivi non-Nexus, e questo potrebbe risolvere definitivamente il problema. Tra l’altro, le aziende produttrici non hanno mai visto di buon occhio il fatto che Google stringesse accordi con una sola azienda produttrice per la realizzazione di un Nexus, e questa nuova politica potrebbe quasi definitivamente risolvere anche questo problema.

 


 

Google venderebbe i suoi Nexus senza contratto operatore, ovvero sbloccati, ed il portavoce afferma che la volontà del gigante mondiale della ricerca sul web è anche quella di distribuire dei gadget relegati non ai soli Stati Uniti ma distribuiti anche in Europa, Asia ed anche attraverso il suo Store online.

Il piano di Google, però, non riguarda solo gli smartphone della serie Nexus ma anche i tablet. Infatti, Big G, spera che con l’attuazione di questo piano venga a risolversi una volta e per tutte anche il “problema” delle vendite dei tablet Android, che non sono mai decollate definitivamente.

Per la messa in atto del programma, però, serve personale adatto (aka developer-programmatori) proveniente dalle 5 aziende prescelte per la produzione dei nuovi Nexus. Ogni azienda dovrà “inviare” a Mountain View almeno una dozzina di persone che dovranno lavorare al fianco dei programmatori Google.

Quello che ci piace è praticamente tutto quello che tale portavoce ha riferito, poichè in questo modo si va ad uniformare maggiormente l’esperienza utente che oggi è molto varia con Android a “causa” delle diverse implementazioni software che ogni azienda produttrice introduce sui propri device.

Ricordiamo, però, che questa notizia deve essere presa molto con le pinze in quanto trattasi di rumor che attualmente non trova conferma e non è sostenuto da prove evidenti. Certo, il fatto che Google potrebbe realmente produrre 5 Nexus diversi, tutti con Android Jelly Bean, sarebbe sicuramente una gran trovata ma probabilmente creerebbe l’imbarazzo della scelta. Francamente, speriamo proprio che sia così.

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