Giochi gratuiti si, giochi gratuiti no: è questo il dilemma che nelle ultime settimane sta tormentando diversi importanti sviluppatori di titoli destinati alle piattaforme mobile.

Pare che un numero sempre maggiore dei principali editori abbia deciso di puntare soprattutto sulla soluzione free-to-play o, in alternativa, su quella pay-to-win (giochi che permettono di acquistare potenziamenti per migliorare le proprie performance), ritenute quelle capaci alla lunga di garantire i guadagni maggiori.

Stando a quanto riportato dallo staff di PocketGamer, alcuni editori sarebbero andati anche oltre la semplice preferenza per un tipo di soluzione rispetto ad un altro: sembra, infatti, che diversi sviluppatori indipendenti siano stati “invitati” a scegliere l’opzione free-to-play (o pay-to-win) per i propri giochi, pena il rifiuto della pubblicazione.

Ciò, almeno, è quanto hanno raccontato gli autori di titoli come Pablo Cavarez e Arena: Clash of Champions, i quali si sono trovati di fronte una situazione ormai consolidata: la strada tracciata dai principali editori è quella che predilige i giochi che gli utenti possono scaricare gratuitamente, salvo poi dover effettuare acquisti in-app o sopportare annunci pubblicitari più o meno invasivi.

E chi non ci sta? Probabilmente la soluzione che molti sviluppatori seguiranno (ove possibile economicamente) è quella dell’auto-pubblicazione, così come del resto è avvenuto anche per i due giochi di cui sopra.

Resta da capire se tale mutata situazione influirà sul mercato dei videogame per smartphone o tablet e, in caso affermativo, quale genere di conseguenze avrà. Più titoli gratuiti sono sinonimo di un livello qualitativo generalmente più basso?

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