Apple ha presentato i nuovi iPhone e il nuovo Apple Watch (che abbandona il prefisso “i”, peraltro!). Non ne parleremo molto nello specifico, perché oltre ai canonici confronti con gli altri top di gamma non c’è molto da dire. Ci tengo, però, a pubblicare queste piccole riflessioni sui nuovi prodotti Apple che riguardano da vicino anche (e soprattutto) il mondo Android. Non vi dirò che l’iPhone 6 è brutto e cattivo, nè che è bellissimo e fantastico: ciascuno ha i suoi gusti e le sue preferenze e lascio al singolo l’onere di farsi una propria opinione leggendo online e documentandosi, discutendo e confrontandosi.

Vi invito, come prima cosa, a leggere il disclaimer in fondo all’articolo, che vi chiarirà la mia posizione. Sin da subito, però, vi invito a riflettere sul fatto che questo è un editoriale e riflette le mie opinioni personali: non pretendete, quindi, oggettività, anche se cercherò di essere quanto più obiettivo possibile in un senso e nell’altro.

Dividerò in tre sezioni questo articolo, ciascuna dedicata ad ogni nuovo dispositivo Apple. Ci saranno confronti con Android, ma non saranno i soliti confronti di numeri in cerca di chi ha più core o di chi ha lo schermo più definito. Voglio invece concentrarmi sulle novità che Apple ha introdotto e che sono di rilievo anche per gli utenti Android, in un modo o nell’altro.

Apple iPhone 6

Non trovo ci sia molto da dire su questo prodotto: è un iPhone più grande. Fine della storia. Potrei ricordare che fino a due giorni fa Apple affermava che 4 pollici era la dimensione perfetta e che schermi più grandi erano inutili e controproducenti, ma non lo farò.

Gli unici aspetti interessanti per noi sono NFC, che è presente da ormai 4 anni sui dispositivi Android ma non ha mai davvero preso piede nonostante l’ampia diffusione sui terminali con Bugdroid (e ora potrebbe davvero diventare un fenomeno ben più diffuso grazie all’appoggio di Apple), e l’inclusione di un sistema di pagamenti unificato che permette di utilizzare il proprio telefono in vece delle proprie carte di credito – un po’ come già avviene con vari servizi come Vodafone Wallet. Su Android si sente la mancanza di una cosa del genere e spero che presto sia introdotta.

Apple iPhone 6 Plus

Secondo me il prodotto più interessante presentato ieri è iPhone 6 Plus. Il motivo è semplice: è il primo phablet con un’interfaccia pensata espressamente per quelle dimensioni. Ci sono già numerosi prodotti Android con un’interfaccia modificata per trarre vantaggio dallo schermo più grande, ma spesso si tratta di accorgimenti minori. In questo caso, invece, molte cose sono state ripensate appositamente per lo schermo più grande e l’interfaccia, in generale, è a metà tra quella di uno iPhone classico e quella di un iPad Mini – come dovrebbe essere.

In questo senso spero che il mondo Android prenda spunto e si impegni di più. Da possessore di un dispositivo con schermo da 6 pollici (Acer Liquid S2), devo dire che si sente parecchio la mancanza di un’interfaccia dedicata. Per quanto l’interfaccia utente di Android si adatti bene a qualunque tipo di schermo, è inevitabile che un’interfaccia pensata per schermi con dimensioni comprese tra i 4 ed i 5 pollici non riesca a dare il meglio di sé con diagonali maggiori. I dispositivi da 5.5 pollici e più hanno anche un tipo di utilizzo differente rispetto a quello degli smartphone classici e si avvicinano ai tablet, motivo per cui la scelta di mischiare le due interfacce è davvero azzeccata e necessaria.

Apple Watch

L’Apple Watch è stata la vera sorpresa dell’evento: non soltanto l’abbandono del prefisso “i” che ha caratterizzato fin qui tutti i prodotti portatili di Apple, ma anche per il suo approccio al “problema” dei wearable. Non credo di esagerare dicendo che il mercato dei wearable nasce veramente soltanto ora – o, meglio, nascerà quando l’Apple Watch sarà in vendita.

Finora, infatti, tutti gli sforzi dei produttori per promuovere questa nuova categoria merceologica non hanno prodotto risultati apprezzabili e il fatto che nessuno voglia parlare dei numeri delle vendite significa che i pezzi nelle mani degli utenti sono pochi. L’interesse per i wearable è finora limitato soltanto ad una cerchia ristretta di utenti, che è identificabile più o meno correttamente come “i nerd”. L’appeal esercitato da oggetti la cui utilità è dubbia persino agli appassionati del settore è veramente poco.

Detto questo, non metto in dubbio che le capacità di marketing di Apple sapranno dare nuova vita al settore e faranno esplodere il fenomeno wearable, anche grazie ad alcuni accorgimenti (soprattutto estetici) che rendono l’Apple Watch più interessante rispetto ad altri dispositivi. Personalmente non lo trovo granché attraente (assomiglia molto a LG G Watch), ma è indubbiamente un oggetto che assomiglia più ad un orologio tradizionale come cura nei dettagli e come estetica generale rispetto a molti prodotti concorrenti. Non c’è quell’innovazione che ci si aspettava da Apple e che è invece arrivata da LG con G Watch R e da Motorola con il Moto 360, ma questo non fa alcuna differenza.

L’Apple Watch è il nuovo benchmark per il mercato dei dispositivi indossabili, che questo piaccia o no e che questo sia corretto oppure no – dopotutto, Apple è arrivata per ultima e con un prodotto che non stravolge il mercato, ma conferma molte delle intuizioni di Google e Samsung e introduce poche (ma importanti?) differenze, come piccole applicazioni stand-alone e un mezzo fisico per interagire con i contenuti.

Non nutro dubbi circa il fatto che sarà l’anno prossimo l’anno dei wearable: con l’arrivo di nuovi prodotti con Android Wear, con l’aggiornamento della piattaforma stessa e con l’arrivo di Apple Watch (oltre che dei vari prodotti con sistemi variamente proprietari, come i Gear di Samsung), il mercato sarà più che mai ricco. C’è da chiedersi se, anche questa volta, Apple riuscirà a vendere vagonate di unità oppure se sarà meno convincente nei fatti rispetto alla concorrenza. Di certo l’impulso a Google ed ai vari produttori a migliorare le piattaforme l’ha dato; ora resta da vedere cosa succederà.

Disclaimer: Come già detto, questo articolo è un editoriale e quindi rispecchia le mie opinioni personali. Questo articolo non è quindi oggettivo né pretende di esserlo; vuole essere, piuttosto, uno spunto a riflettere e a farsi una propria opinione su queste tematiche. Detto questo, cerco di non essere fan né di una né dell’altra parte. Utilizzo dispositivi con sistemi operativi diversi (Android, Windows Phone, webOS, Firefox OS, BlackBerry, ecc) per mantenere la mente aperta, ma non sempre è semplice non favorire uno specifico sistema, anche e soprattutto perché ciascun sistema riflette una differente filosofia ed un differente approccio alle cose. Personalmente non trovo che iOS possa soddisfare in alcun modo le mie esigenze e, anzi, si rivela scomodo e poco intuitivo rispetto alla mia mentalità ed al mio approccio. Ciò non toglie che i prodotti con iOS siano ottimi e che siano più che adatti a certi utenti. Semplicemente non fanno per me.

Gli interessati ai dispositivi Apple possono fare riferimento al nostro sito gemello TuttoiOS.net!