È di pochi giorni fa la notizia che il team CyanogenMod vorrebbe commercializzare le proprie ROM, oltre a proporle gratuitamente come avviene ora. Questo apre un mondo di prospettive interessanti e di possibilità sia per i creatori delle ROM che per gli utenti. Negli anni si è molto parlato di alcune possibilità che ora potrebbero vedere una realizzazione concreta. Vediamole insieme.

Vendere gli aggiornamenti e le ROM

Parlando con gli amici e con il resto del team negli anni scorsi è spesso venuto fuori il discorso degli aggiornamenti a pagamento. Dopotutto, quanti pagherebbero magari 10-20€ per vedere aggiornato il proprio dispositivo? Piuttosto che rimanere bloccati con una versione vecchia che permette di fare poche cose, penso che molti sarebbero disposti a rinunciare a pochi Euro. Non è quindi inverosimile ipotizzare che qualcuno – le società produttrici, oppure i cuochi di ROM – si prenda la briga di sviluppare aggiornamenti per i dispositivi e richieda un contributo per questo.

Con un prezzo equo e la collaborazione dei produttori questo potrebbe essere un business notevole che porterebbe vantaggi sia ai clienti, che avrebbero l’ultimo software disponibile sui loro dispositivi, che agli sviluppatori, che potrebbero ottenere un riconoscimento tangibile al loro lavoro, che ai produttori, che ne guadagnerebbero in immagine.

ROM per i dispositivi “esotici”

Nel gergo informatico si definisce “esotico” l’hardware poco diffuso, in qualche modo “strano” e comunque poco supportato. Tipicamente si parla di “exotic hardware” nelle varie mailing list di Linux, BSD e altri sistemi di nicchia, ma non trovo sbagliato parlare anche di “dispositivi esotici” nel campo Android. Parliamo di tutti quei dispositivi non particolarmente diffusi, prodotti da aziende poco conosciute o con configurazioni particolari.

Dopotutto lo scarso supporto offerto spesso a questi dispositivi potrebbe risultare in un buon business per dei creatori di ROM, i quali potrebbero far leva sui pochi o nulli aggiornamenti e sul mancato supporto da parte della comunità per ottenere un po’ di fondi per lo sviluppo. Spesso infatti il problema principale è l’assenza di driver adatti il cui sviluppo richiede molto tempo e, quindi, molti soldi. Poter creare un team di sviluppatori pagati appositamente per questo scopo potrebbe essere una delle opportunità che si aprono. Ma non la sola.

ROM per dispositivi di fascia bassa

Un altro mercato che potrebbe rivelarsi una miniera d’oro è quello dei dispositivi di fascia bassa e medio-bassa. Parliamo di tutti quei dispositivi sotto i 200€ che sarebbe antieconomico aggiornare per i produttori, che non hanno margine sufficiente su tali prodotti per potersi permettere un aggiornamento. Questi dispositivi sono quelli che vengono aggiornati meno spesso e che, però, sono tra i più diffusi proprio per via del loro prezzo contenuto.

Sono moltissimi i lettori che ci chiedono quando verrà aggiornato il loro dispositivo – dal Samsung Galaxy Mini 2 fino al più sconosciuto smartphone cinese – e che potrebbero essere interessati ad un aggiornamento, possibilmente ad un prezzo molto basso.

Interfacce grafiche e funzionalità proprietarie

Una ulteriore ipotesi, per quanto molto poco probabile a mio avviso, è quella dell’introduzione di nuove interfacce grafiche che sostituiscano e siano un’alternativa a Sense, TouchWiz e così via e che siano in grado di offrire quel qualcosa in più all’esperienza utente. Nuove applicazioni, nuove funzionalità… Le possibilità sono tante, anche se non credo che ci sia né la volontà né la possibilità di mettere in piedi un’organizzazione del genere che richiede decine di figure professionali differenti per produrre risultati soddisfacenti.

Le idee sono molte e altrettante sono le possibilità di applicazione. Voi cosa ne pensate?