L’ “Internet degli oggetti” è un concetto vecchio ormai 13 anni, ma ancora lontano dalla sua realizzazione. Un piccolo aiuto potrebbe però venire da ARM con la nuova architettura Cortex-M0+, progettata per essere alquanto parca nei consumi ma non per questo poco potente.

L’Internet degli oggetti ha avuto un primo accenno di diffusione tramite il kit di elettronica fai da te Arduino, molto conosciuto dagli appassionati di informatica e di elettronica. La potenza offerta dal kit di origine italiana non è però all’altezza di molti compiti. Ecco che qui entra in gioco l’ultima architettura di ARM, in grado di garantire calcoli a 32 bit consumando poco più del controller presente su Arduino.

Al momento attuale Freescale è tra le poche ad avere una licenza per la produzione dei chip, ma potremmo vedere altre società interessate a creare strumenti di divertimento per gli hobbisti. Il grande potenziale di questi processori, infatti, sta proprio nella creazione da parte degli appassionati di accessori e piccoli progetti. Già immagino la sequela di accessori per dispositivi Android che potrebbe essere prodotta usando queste CPU! Sarebbe molto divertente se Google o qualcuno per lei creasse un kit di sviluppo di accessori per Android con questi processori a bordo, giusto per vedere cosa salterebbe fuori…