Già, proprio così. Apple e Samsung si ritrovano nuovamente a fare la “guerra”, stavolta dopo un periodo abbastanza lungo di tregua. Nonostante il nuovo Galaxy S III dell’azienda coreana sia stato progettato, come specificato dalla stessa Samsung, per evitare noie giudiziarie, queste ultime sembrano comunque esserci a causa di una nuova feature presente nel Galaxy S III fin dalla sua presentazione, ovvero S-Voice. La questione, però, sembra essere stata sollevata da Apple per un pretesto. Scopriamo perchè.

Il nuovo assistente vocale di Samsung, infatti, secondo Apple violerebbe un “brevetto di ricerca unificato“, e la vittima possiamo ben immaginare chi sia, cioè Siri. In sostanza, però, quello a cui fa riferimento Apple, non è tanto S-Voice ma l’algoritmo di ricerca e di riconoscimento dei comandi vocali di Android.

Tra l’altro, Apple, è in battaglia anche su un altro fronte con Samsung, HTC e Motorola riguardo un altro brevetto, ovvero quello del data tapping, cioè quella finestra di dialogo multi-opzione che appare all’utente quando si seleziona un contatto da una e-mail o da una pagina web.

 


 

Per ora, ritornando ad Apple e la sua richiesta di blocco delle vendite del Galaxy S III, il giudice non ha concesso l’ingiunzione all’azienda di Cupertino nonostante quest’ultima abbia più volte sottolineato l’importanza di un’azione rapida in vista della commercializzazione a livello globale del Galaxy S III.

Ovviamente ci auguriamo che le cose rimangano così e che non venga preso nessun provvedimento nei confronti del nuovo smartphone di punta Samsung. Peccato, però, che i comandi vocali a cui fa riferimento Apple, che spera così di poter bloccare le vendite del GS III, esistano già da prima che Apple inventasse il suo caro Siri.

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