Presentato oltre cinque mesi fa, e destinato ad arrivare sul mercato solamente nel 2017, Android Wear 2.0 porterà una novità poco pubblicizzata e che sta già creando parecchio disappunto tra gli sviluppatori. Gli stessi utenti finali potrebbero non apprezzare la novità, legate al processo di installazione delle applicazioni.

Finora per installare una nuova applicazione sullo smartwatch bastava avere la corrispondente versione sullo smartphone. Il processo di trasferimento allo smartwatch avveniva direttamente dallo smartphone e non richiedeva alcun intervento supplementare da parte dell’utente.

Con l’aggiornamento ad Android Wear 2.0 sarà necessario installare le applicazioni dall’apposito Play Store presente sullo smartwatch. Secondo Google questo sistema soddisferà le richieste degli utenti che chiedevano un maggiore controllo sulle applicazioni installate sul proprio smartwatch.

Per gli sviluppatori si tratta di una brutta notizia in quanto dovranno riscrivere e applicazioni per permettere l’installazione stand alone dall’orologio. Questo dovrebbe comportare, ancora una volta secondo Google, una maggiore cura da parte degli sviluppatori nel creare applicazioni in grado di fornire la miglior esperienza d’uso possibile da uno smartwatch.

Con il rilascio della Developer Preview 4 di Android Wear 2.0 dovrebbero essere aggiunte le nuove API per la PlayStoreAvailability che insieme alle altre già rilasciate in questi mesi permetteranno agli sviluppatori di creare applicazioni innovative e in grado di sfruttare al meglio gli smartwatch.

Sarà sufficiente a rilanciare un settore in netta decrescita come testimoniano i dati di vendita del terzo trimestre, con le vendite in calo del 51% rispetto allo stesso periodo del 2015.