Eccoci con il terzo appuntamento della nostra nuova video-rubrica: Android Jelly Bean in pillole, il cui scopo è di mostrarvi facendo piccoli focus tutte le nuove caratteristiche del nuovo aggiornamento Android.

Nella puntata di ieri abbiamo analizzato Google Now, oggi invece ci concentriamo su una delle più grandi innovazioni di Jelly Bean: Project Butter. Tale nome, che suona strano pensando alla traduzione letterale “progetto burro”, è dovuto al fatto che in inglese si dice “smooth as butter” (“liscio come il burro”) per indicare un’eccezionale fluidità – finora le interfacce di iOS e Windows Phone 7 sono state le uniche a ricevere questo tipo di commento per la loro fluidità eccezionale. Se volessimo dare una traduzione meno letterale, “smooth as butter” potrebbe essere “liscio come l’olio”, intendendo con ciò che le animazioni scorrono molto fluidamente e “liscie come l’olio” (per l’appunto) in contrapposizione ad animazioni con lag, scatti e rallentamenti.

Come è possibile questo? Come avevamo spiegato nell’articolo relativo (che vi invitiamo a leggere se non l’aveste già fatto), questo tipo di risultato è ottenibile con l’utilizzo di alcune tecniche: triple buffering, vsync e aumento della velocità di risposta del touch.

Ricordiamo brevemente di cosa si tratta: il triple buffering è una tecnica che consente di avere sempre un’immagine processata, così da non avere lag; il vsync è un metodo per sincronizzare display e GPU, così che la GPU invii il segnale solo quando lo schermo è pronto e non si creino effetti anomali (tearing, lag, scatti).

Come potete vedere nel video qui sotto, il touch ha aumentato moltissimo la reattività e le azioni sono compiute istantaneamente, mentre le immagini sono molto più fluide grazie al vsync. Le animazioni sono a 60fps, che danno all’insieme una fluidità eccezionale. I video parlano per conto loro: abbiamo fatto un confronto tra un Galaxy S 3, il meglio nel panorama Android al momento, e un Galaxy Nexus con Android 4.1 Jelly Bean.