Il mondo della telefonia è un settore che non avverte particolari crisi, ovvero offre molta scelta in termini di budget. Infatti Android è perfettamente di esempio a quanto appena detto vista la grande diversificazione dei terminali offerti per prezzo di costo e, ovviamente, caratteristiche offerte.

Partiamo dal concetto che le analisi di mercato sono degli indici molto potenti e che, statisticamente, ci danno un’idea abbastanza chiara delle scelte operate dall’utenza. Ormai sappiamo perfettamente che chi sceglie un terminale Android può spaziare in una gamma di prezzi che vanno dal centinaio di euro a prezzi un po’ più elevati. Sappiamo anche che le caratteristiche comuni come GPS, WiFi, Bluetooth sono riscontrabili dal più economico al più costoso. Sappiamo anche che determinati marchi offrono caratteristiche assai diversificate o quanto meno alcune predominanti. Ma c’è una ridondanza in tutto questo, ovvero diversificazione, customizzazione. Ogni utente può scegliere il terminale che ben più si adatta alle proprie esigenze.

Ecco quindi che l’immagine che vedete qui di sopra si chiarifica con una luce diversa dai puri numeri, che poi magari per le aziende si traducono in fatturato sicuramente. Dal punto di vista dell’utenza i terminali con a bordo il sistema di BigG hanno offerto una gamma di scelta tale da fare affermare i terminali facenti parti della OHA (Open Handset Alliance) di penetrare il mercato con una profondità del 69%.

Canalys-Smartphone-Zahlen-Q4-2012

In tutto questo, analizzando i singoli produttori, Samsung al primo posto come produttore di terminali, seconda Apple e terza la cinese Huawei. Sull’azienda di cupertino, in merito alla diversificazione del prodotto non si può proprio dire nulla (l’idea di Jobs era proprio quella, ossia nuovo iPhone stessa identica esperienza d’uso) e nemmeno in termini della stessa diversificazione per quanto riguarda la barriera principale per l’accesso al prodotto: prezzo. Coreana e Cinese invece hanno offerto al mercato telefoni di diversa fascia, con caratteristiche consone alla fascia di appartenenza per Samsung e l’ottimo rapporto qualità prezzo di Huawei. Chiave vincente? Prodotti accessibili, con esperienza d’uso simile ma che rispecchiano le aspettative di chi lo compra: in soldoni se voglio un telefono “normale” il mio budget non salirà mai sopra i 250€, altrimenti spenderò molto di più (almeno il doppio).

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