La collaborazione tra Google e IBM continua su una buona strada. Lo scorso luglio, Big G aveva acquisito 1030 brevetti da Big Blue; ora la vicenda si ripete nelle stesse modalità, con la compagnia di Mountain View che acquista un’altra tranche di 1023 brevetti dal neo-centenario colosso della tecnologia. Non è nota la portata finanziaria dell’operazione e il portavoce dell’IBM non ha rilasciato dichiarazioni.

Mentre la scorsa volta Larry Page aveva annunciato genericamente che si trattasse solo di brevetti “riguardanti il loro business”, adesso la situazione appare più chiara e conferma il quadro in cui Google sta ponendo rimedio al suo scarnissimo portfolio di brevetti che l’hanno portata in difficili situazioni giudiziarie, insieme ai suoi tanti partner dell’Open Handset Alliance. È notizia di qualche settimana fa che Google si sia operata attivamente per aiutare le compagnie produttori di telefoni Android, fornendo ad HTC 9 brevetti di strategica importanza nella battaglia legale che la compagnia taiwanese sta sostenendo contro Apple.

Google ha sempre dichiarato che avrebbe investito più nello sviluppo che nell’acquisizione di proprietà intellettuali: forse è ancora così, ma questo non ha escluso un cambio netto di strategia che preveda entrambe le politiche d’azione. In tutto questo caos di battaglie legali, sfugge ai più il senso di questo utilizzo dei brevetti, sviluppati spesso da terzi e poi acquisiti, ed utilizzati unicamente come arma di offesa o difesa in ambito giudiziario, perdendo così completamente il loro scopo di genuina protezione delle opere d’ingegno. Alla fine, risulta evidente che gli unici veramente a perderci saranno i consumatori.


[Via Bloomberg]