Dopo il ruggente successo del Sound Blaster Roar lo scorso anno, Creative ha da poco presentato il nuovo e migliorato Sound Blaster Roar 2 che va a ridurre dimensioni e peso migliorando al contempo la qualità del suono. Il design subisce un po’ di cambiamenti ma senza stravolgimenti: il Creative Sound Blaster Roar 2 è un’evoluzione del modello precedente e riesce a confermare la leadership di Creative nel settore degli altoparlanti portatili di medie dimensioni. Con un prezzo che si aggira intorno ai 170€, il Creative Sound Blaster Roar 2 riuscirà a battere il suo predecessore e la concorrenza?

Caratteristiche e design

Il design del Creative Sound Blaster Roar 2 rimane sostanzialmente identico a quello del precedente, anche se non mancano le differenze. Il lato superiore è ricoperto da una griglia in metallo e ospita i tasti principali (accensione/spegnimento, controllo del volume, controllo Bluetooth e risposta alle chiamate), i LED di stato e di carica della batteria e il chip NFC; il lato frontale diventa piatto e ricoperto da della plastica rigida; sul lato posteriore sono posti i tasti funzione e le porte di connessione; le due facce laterali non sono più rigide, ma sono parti attive dell’altoparlante e ospitano due trasmettitori passivi.

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Questa è la particolarità dj questo altoparlante e anche l’aspetto che più desta perplessità: inserire un driver ai due lati ne migliora l’efficienza e la pressione sonora prodotta, ma al contempo li rende fragili e inclini a ricevere colpi e pressioni che potrebbero potenzialmente danneggiarli. Avere particolare cura dell’altoparlante durante il trasporto non è quindi un’opzione.

Una novità di questo modello è il colore: è possibile scegliere non solo il “classico” grigio antracite, ma anche il bianco perla che dà un tocco ulteriore di eleganza all’altoparlante.

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Il retro perde un po’ di tasti: ora abbiamo solo una levetta per scegliere la modalità dell’USB (vedi sotto in “funzionalità”), il tasto ROAR/TeraBass, i tasti per controllare la riproduzione dalla scheda microSD e i tasti per la registrazione sulla scheda medesima. Sono poi presenti varie porte: da sinistra a destra abbiamo l’ingresso per l’alimentazione, la presa jack da 3.5mm, una porta USB standard (utilizzabile per ricaricare smartphone e tablet grazie alla batteria integrata da ben 6000mAh), una porta micro-USB e lo slot per la scheda microSD.

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Le dimensioni passano da 57.0 x 202.0 x 115.0 mm a 51.0 x 188.0 x 109.0 mm, con una riduzione del volume del 20% circa; anche il peso diminuisce e passa da 1.1kg a 1kg tondo. Non si tratta comunque di un altoparlante portatile in senso stretto; peso e dimensioni permettono di spostarlo ma non è il classico altoparlante da portare al parco.

Funzionalità

Rispetto al primo Sound Blaster Roar le funzioni sono leggermente diminuite, ma il grosso è rimasto immutato. Sono spariti gli allarmi e le modalità di connessione Bluetooth in favore di un’esperienza d’uso più semplice, ma le altre funzioni sono rimaste tutte. La modalità ROAR, attivabile con un singolo tocco sul tasto dedicato, permette di aumentare il volume di alti e medi e, più in generale, dell’intero spetro sonoro; una seconda pressione, invece, attiva la modalità TeraBass che aumenta i bassi – utile a volume basso.

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Dopo un periodo di inattività di 15 minuti l’altoparlante si spegne da solo per non consumare la carica della batteria.

La durata della batteria è buona, ma non ottima: durante le mie prove ho potuto ascoltare musica per circa una decina di ore mantenendo un volume basso, ovvero più delle 8 ore dichiarate dal produttore. Il problema è che non c’è modo di sapere quando l’altoparlante si sta per scaricare: non c’è un avviso evidente che la batteria sta per esaurire la sua carica e capita quindi spesso che la riproduzione si fermi improvvisamente perché l’altoparlante si è spento per la batteria scarica senza ce ne si sia accorti.

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È possibile usare il Creative Sound Blater Roar 2 in varie modalità:

  • Tramite Bluetooth, che è la modalità predefinita e sfrutta i codec aptX e AAC;
  • Tramite cavo jack da 3.5mm, ideale per ascoltare musica da PC, lettori MP3 o usando l’altoparlante in congiunzione con accessori vari come quelli per collegarlo al WiFi;
  • Tramite scheda microSD, dalla quale si possono leggere i brani ma sulla quale si possono anche memorizzare registrazioni (anche delle conversazioni); supporta MP3 e WMA fino a 320 kbps;
  • Se si collega il Sound Blaster Roar 2 al PC (o Mac) con un cavo micro-USB si può utilizzarlo come un dispositivo audio esterno a tutti gli effetti, senza quindi passare per la circuiteria audio integrata nel PC. Questo risulta particolarmente utile se si utilizza una scheda audio integrata, la cui qualità è spesso abbastanza bassa. Purtroppo la funzionalità non è disponibile per Linux (testato con Linux Mint 17.2, kernel 4.0.0). È possibile anche trasferire file direttamente alla scheda microSD semplicemente spostando la levetta sul retro su “mass storage”.

Un difetto di questo altoparlante è la sua produzione di calore: quando è in funzione si scalda piuttosto nella parte bassa, anche se non raggiunge mai temperature allarmanti.

Audio

L’impianto rimane fondamentalmente “a V” come sul precedente modello: bassi molto presenti e alti brillanti, con i medi leggermente arretrati. Sul Sound Blaster Roar 2 abbiamo però una “V” molto appiattita, in cui i medi rivestono comunque un ruolo di primo piano e non rimangono relegati in una posizione secondaria. Attivando la modalità ROAR si leviga ulteriormente quest’asperità, ma non completamente. La modalità TeraBass, di contro, aumenta i bassi ma li rende eccessivi e dà un senso di gonfiore decisamente poco gradevole.

In generale, però, la resa è tra le migliori su un altoparlante portatile di queste dimensioni: non ci sono tentennamenti né distorsioni e tutto lo spettro sonoro viene correttamente riprodotto, pur con gli evidenti limiti di un prodotto di questo tipo. È difficile trovare un altoparlante di questa fascia di dimensioni e di prezzo che suoni meglio.

Il suono è avvolgente e potente, più di quanto normalmente si può riscontrare nei prodotti di questo tipo. Anche a volumi bassi riesce a riempire totalmente una stanza e non è difficile sentire il suo suono anche in altre stanze della casa.

Il Sound Blaster Roar 2 non ha un suono super-analitico e iper-dettagliato ma, contrariamente a buona parte dei prodotti simili, offre un livello di dettaglio accettabile anche ad un orecchio più allenato.

Un difetto piuttosto evidente che ho riscontrato è il fatto che il Sound Blaster Roar 2 tende a tagliare il primo secondo all’inizio di ciascun brano anche e soprattutto quando collegato tramite cavo alla fonte. Questo è particolarmente fastidioso perché fa cominciare i brani “dal nulla” e fa perdere parti anche importanti.

 

Analizziamo la resa per genere musicale, seguendo la scaletta di brani che trovate qui sopra:

  • Classica/sinfonica: quest’anno Creative ha imboccato la giusta strada e i cori appaiono correttamente al centro e in primo piano; in compenso, però, gli altri strumenti appaiono un po’ più arretrati di quanto dovrebbero.
  • Jazz: entrambi i brani del Dave Brubeck Quartet vengono ben resi, con tutte le parti al posto giusto. Un piacere.
  • Metal: sorprendentemente, Progeny dei Celtic Frost è ben reso sia nella sua componente bassa che in quella alta, la quale non appare soverchiata dalla prima. Anche gli altri brani seguono la stessa via e sono riprodotti correttamente in tutte le loro parti – compresi i brani più “difficili” come Till Fjalls e The Drapery Falls.
  • Rock: il Sound Blaster Roar 2 non teme il metal e riesce ad affrontare molto bene anche il rock: la presenza di un po’ di bassi in più dà un po’ più di corpo al suono e rende l’ascolto più divertente. Anche brani critici come The Great Gig in the Sky sono assolutamente godibili.
  • Trip-hop: il trip-hop è un genere con molti bassi e la struttura a “V” del suono del Sound Blaster Roar 2 è d’aiuto in questo senso: i bassi sono potenti e vivaci, ma non coprono il resto della scena sonora.
  • Celtica/folk: qui la presenza dei bassi appare forse un po’ invadente, ma non eccessivamente. L’esperienza d’ascolto è comunque positiva e soddisfacente.
  • Elettronica: nessun problema con i bassi potenti di Aes Dana né con i paesaggi eterei e spaziali dei Carbon Based Lifeforms: la musica elettronica è un vero piacere quando ascoltata sul Sound Blaster Roar 2.

In conclusione

Credo di non esagerare nell’inserire il Creative Sound Blaster Roar 2 nell’insieme dei migliori altoparlanti portatili del 2015. Per caratteristiche e resa il Sound Blaster Roar 2 surclassa il suo predecessore, già ottimo, e riesce a migliorarlo sotto tutti i fronti.

Il prezzo di 170€ non è basso, ma è giusto rispetto a ciò che questo altoparlante offre. Il Sound Blaster Roar 2 è un altoparlante portatile di cui innamorarsi e che non stanca mai, ideale da usare anche come altoparlante principale per il PC. Ve lo consiglio in tutti i casi: è un acquisto di cui non ci si pente.

Potete comprare il Creative Sound Blaster Roar 2 direttamente dal sito Creative oppure a Nessuna offerta al momento