La serie Aurvana di Creative è dedicata agli utenti più esigenti in fatto di qualità d’ascolto e comprende cuffie di tutti i tipi, dalle circumaurali alle intraurali. Le nuove proposte dell’azienda rientrano proprio in questa categoria: le Creative Aurvana In-Ear3 Plus sono le nuove portabandiera del segmento e per un buon motivo.

Design e comfort

Le Creative Aurvana In-Ear3 Plus sono cuffie in-ear, come dice il nome stesso, con il cavo studiato per girare intorno all’orecchio e aumentare il comfort (similmente alle RHA T10). Il colore predominante su tutte le cuffie, cavo incluso, è l’oro: brunito e quasi tendente al rame scuro sugli auricolari e sui comandi, più chiaro sul cavo ricoperto da nylon intrecciato.

Il colore può essere gradito o meno, ma rimane un fatto personale; il fatto che le plastiche impiegate da Creative appaiano economiche e di qualità inferiore a quanto ci si aspetterebbe da cuffie di questa fascia, invece, è più oggettivo ed è una delle critiche che si possono muovere all’azienda. Mettiamo in chiaro: le plastiche adottate comunicano una sensazione di qualità scarsa, ma non presentano problemi evidenti e non è detto che non siano durevoli e resistenti. Il cavo, di contro, appare resistente e durevole, seppur un po’ esile.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 2

Il design di queste cuffie le rende abbastanza comode e riduce quello che io chiamo “effetto stetoscopio”, ovvero la creazione di forti rumori quando il cavo sbatte mentre si cammina o ci si muove indossando le cuffie. Bisogna fare però attenzione a come le si indossa, perché le forme abbastanza spigolose tendono a creare problemi dopo qualche tempo che le si indossa.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 3

Il microfono è posto sul cavo tra l’auricolare destro e i comandi, alla giusta distanza per catturare la voce.

L’isolamento è di ottimo livello e permette di tenere fuori gran parte dei rumori ambientali, anche se in condizioni di particolare rumorosità (es. mezzi pubblici) non si beneficia fino in fondo di questa caratteristica. In situazioni normali, come possono essere in un’abitazione o in un ufficio non troppo rumoroso, le cuffie isolano totalmente dall’ambiente esterno fino al punto in cui le persone dovranno mettersi davanti a voi prima che vi accorgiate che vi stanno parlando.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 6

La confezione, decisamente curata e più simile ad un espositore, integra non solo le cuffie, ma anche una piccolissima custodia in tessuto semi-rigido a chiusura magnetica, dei cuscinetti di ricambio di materiali e di dimensioni diverse (3 coppie in silicone, una coppia in gommapiuma), un adattatore per aereo e uno strumento per la rimozione e la pulizia dei cuscinetti stessi e delle cuffie.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 7

Funzionalità

Il controllo presente sul cavo integra soltanto due funzioni: una è il controllo del volume, che avviene spostando la levetta di un potenziometro lineare, e l’altra è il controllo della riproduzione (play/pausa) tramite un semplice tasto. Quest’ultimo è responsabile anche della gestione delle chiamate e si può usare per rispondere e riaggaciare.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 5

Il potenziometro ha un funzionamento abbastanza differente da quanto si vede di solito sulle cuffie per il mondo mobile: a differenza della classica accoppiata di tasti “+” e “-“, infatti, il volume regolato con il potenziometro è virtualmente indipendente da quello regolato dallo smartphone: in buona sostanza il volume massimosul potenziometro è quello effettivamente erogato dallo smartphone, che è poi possibile abbassare (ad esempio per tenere un margine entro cui muoversi al mutare del volume ambientale).

Il microfono è di buona qualità e cattura la voce in maniera sufficientemente chiara e forte.

Audio

Come sempre, prima di scrivere la recensione ho fatto rodare le cuffie per circa 80 ore così da avere un’idea migliore delle loro effettive prestazioni. Per scrivere la recensione ho utilizzato brani in formato FLAC (44kHz, 16 bit) e MP3 (320kbps), provenienti sia da smartphone (ZTE Blade S6) che da PC; ome amplificatori ho adottato i Sound Blaster E3 e Sound Blaster E5 della stessa Creative.

Una piccola nota a proposito del rodaggio. Ho testato le cuffie prima del rodaggio e ho notato una netta carenza nei bassi e, in generale, il fatto che il suono fosse un po’ piatto e anonimo; dopo il rodaggio, però, il suono è cambiato completamente ed è diventato più caldo, più profondo e più vivace. Sono stati soprattutto i bassi a trarre vantaggio dal rodaggio, acquistando molto più corpo e volume.

Creative Aurvana In-Ear3 Plus 4

Le Aurvana In-Ear3 Plus sono cuffie la cui risposta in frequenza ha un picco netto nella fascia media, ma con il rodaggio il picco si smussa e il suono si riequilibra in favore di bassi e alti, i quali acquisiscono maggiore corpo e importanza all’interno della scena sonora.

All’interno di ogni auricolare sono presenti due driver di tipo balanced armature: uno funge da driver “generico”, mentre il secondo, di più piccole dimensioni, funge da tweeter e riproduce, quindi, le alte frequenze.

I bassi sono quasi giusti: per una resa davvero ottimale dovrebbero essere in quantità e con una presenza leggermente maggiori. In generale i bassi sono ben controllati e strutturati, ma soffrono del posizionamento leggermente arretrato anche e soprattutto in quei brani in cui sono al centro del fuoco: in sostanza, le Aurvana In-Ear3 Plus non sono cuffie con cui ascoltare musica elettronica o altri generi con molti bassi.

I medi sono di ottimo livello e riescono ad essere vivaci, vibranti e veloci; mancano leggermente di incisività, ma questo è forse un sofisma. Le voci sono rese decisamente bene e così buona parte degli strumenti musicali: ascoltare rock è davvero un piacere, grazie a chitarre graffianti e “vive” e voci veramente di alto livello. La presenza è ottima e forse superiore a quella di tutte le cuffie finora recensite su questo portale, con un testa a testa con le RHA T10.

Gli alti sono veramente spettacolari: frizzanti, vivaci, incisivi, molto dettagliati e presenti. La loro presenza si nota in qualunque genere, ma in particolare con il jazz e il rock dove abbondano i piatti della batteria – che sono uno spettacolo da ascoltare.

Non sempre la resa è ottimale: in molti brani dell’album Interloper dei Carbon Based Lifeforms, infatti, si possono sentire distintamente distorsioni nella fascia medio-bassa, dove queste cuffie si scontrano con le difficoltà maggiori.

Contrariamente a cuffie come le Xiaomi Mi Headphones, le Creative Aurvana In-Ear3 Plus non danno l’impressione che i due canali siano nettamente distinti, ma piuttosto che siano ben amalgamati tra loro. Questo è positivo da un lato, perché dà una maggiore immersività al suono, ma è negativo dall’altro, perché rende meno profonda la scena sonora – che non è sempre particolarmente profonda, ma permette comunque di distinguere ottimamente ciascuno strumento e, quando la registrazione lo consente, di collocarlo spazialmente. La definizione è quindi di alto livello ed è possibile percepire numerosissimi dettagli, anche se non sempre appaiono chiaramente ma sembrano sfuggenti, accennati.

Le uniche critiche che posso muovere davvero a queste cuffie sono che il suono potrebbe essere più aperto e forse leggermente più profondo.

Seguendo l’ormai classica scaletta di brani di prova, di cui trovate alcuni video tratti da YouTube qui sopra, ecco l’analisi genere per genere:

  • Classica/sinfonica: sembra scontato che con caratteristiche come quelle espresse da queste cuffie la musica classica e sinfonica sia resa molto bene. Tutto sembra essere al suo posto.
  • Jazz: ascoltando il Dave Brubeck Quartet suonare l’album Time Out non sembra di essere lì con i musicisti, ma poco ci manca. Il suono è estremamente dettagliato e vivace, con una giusta enfasi su tutti gli strumenti escluso il basso, che è leggermente in secondo piano. Il pianoforte e, soprattutto, il sassofono sono veramente di altissimo livello.
  • Metal: come sempre, il metal è un genere complesso e spesso richiede un filo di bassi in più rispetto alla normale linea piatta che si cerca di seguire. Tuttavia le Creative Aurvana In-Ear3 Plus riescono a rendere decentemente anche brani complicati come Progeny dei Celtic Frost (che, purtroppo, manca un po’ di corpo e manda un po’ in crisi i driver), Freezing Moon dei Mayhem (che appare giustamente glaciale), Till Fjälls di Vintersorg (notevoli i cori con l’eco!) e The Drapery Falls (in cui, nonostante tutto, il basso emerge pur coesistendo perfettamente con il resto. Fantastico.). Esame superato a voti (quasi) pieni.
  • Rock: il rock è il genere che viene reso meglio senza dubbio. Ascoltare Nirvana, Led Zeppelin e Pink Floyd è un piacere grazie al buon bilanciamento di queste cuffie e al loro accento sui toni medi.
  • Celtica/folk: l’accento sui toni medi rende l’ascolto della musica celtica e folk un vero piacere: voci, chitarre acustiche e tamburi sono resi al meglio.
  • Trip-hop: l’ascolto è piacevole, ma potrebbe essere più divertente se fossero presenti un po’ di bassi in più.
  • Elettronica: come già detto, i bassi non sono il punto forte di queste cuffie e la musica elettronica non viene resa al massimo – per quanto venga comunque resa più che bene. Manca quel quid nei bassi che li renda più “pieni” e apprezzabili in un contesto in cui sono loro al centro della scena.

In conclusione

Creative è un nome importante su cui si creano molte aspettative. Con le Aurvana In-Ear3 Plus le aspettative non vengono deluse, ma neppure soddisfatte in pieno. In particolare è la scelta dei materiali a destare le maggiori perplessità: con un prezzo al pubblico di listino di circa 150€, ci si aspetterebbe qualcosa di più. Il suono è di ottimo livello e me ne sono innamorato: è equilibrato, piacevole, a tratti anche divertente.

Il prezzo è abbastanza elevato e sarebbe stato – a mio parere – più adeguato se fosse stato più basso di 20 o 30 Euro, ma se cercate delle cuffie entro i 200€ le Creative Aurvana In-Ear3 Plus sono sicuramente da tenere in considerazione.

Potete acquistarle a circa 120€ su Creative.com.